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#INTERNET DAY 2018 ALLA CAMERA: GLI INTERVENTI

 

Ieri 26 giugno presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio è stata presentata la Relazione "L'insostenibile leggerezza dell'essere digitale nella società della conversazione: il quarto rapporto Agi-Censis all'#internet day 2018".

 

Alla manifestazione sono stati presenti, tra gli altri, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno che hanno rilasciato alcune dichiarazioni di interesse sui processi di digitalizzazione.

La ministro Giulia Bongiorno ha fatto le prime dichiarazioni sulla PA digitale e il vicepresidente Di Maio su internet, link-tax e copyright.

Di Maio ha dichiarato: "Faremo tutto quello che è in nostro potere per contrastare la direttiva sul copyright al Parlamento europeo, e qualora dovesse passare decideremo se recepirla o meno".

Qual è il contesto? L'Ue dal 2016 sta pensando ad una serie di regole sui contenuti del web e sul copyright che per alcuni potrebbero cambiare definitivamente il modo in cui usiamo Internet, tra questi anche Tim Berners-Lee, padre nobile del Web.

Due le regole contestate: la richiesta di un'autorizzazione da parte dell'editore del contenuto di un link pubblicato e la necessità di un controllo preventivo di tutti i link che potranno circolare nel web per accertarsi che non vengano violati i diritti d'autore (video, foto, testi, musica), attraverso un sistema automatizzato di controllo simile al content Id di Youtube.

Sulla prima (art. 11) Di Maio sostiene sia un errore perché darebbe "un diritto per gli editori, i grandi editori di giornali, di autorizzare o bloccare l'utilizzo digitale delle loro pubblicazioni introducendo anche una nuova remunerazione per l'editore".

Il secondo articolo, il 13, imporrebbe alle società che danno accesso ad una grande quantità di dati "di adottare misure per controllare ex ante tutti i contenuti caricati dagli utenti, delegando alle multinazionali il potere di decidere cosa debba essere o meno pubblicato".

La ministra Bongiorno, invece, ha parlato di ‘ragionevolezza, inclusione, credibilità': le tre parole chiave del "piano" di digitalizzazione della PA. "Compito del ministro della PA è accompagnare il processo di trasformazione e dare le linee guida" ha affermato.

Sul primo punto ha spiegato che intende dire che esiste una enorme diversità fra la PA centrale e un piccolo comune e dunque è necessario avere un approccio realista e capire che realtà diverse necessitano di trattamenti diversi.

Ha poi affermato anche che bisogna rivedere i termini della formazione per riuscire ad arrivare alle realtà più arretrate. "Non servono solo ingegneri per digitalizzare la PA e non ci sto a pensare che la partita riguardi solo le giovani generazioni" ha detto la Bongiorno.

Dunque la digitalizzazione deve essere inclusiva e tutti devono essere digitalizzati, anche coloro che non hanno attitudini, utilizzando un linguaggio meno tecnico,  più comprensibile e semplice.

Infine, la digitalizzazione deve essere credibile e quindi, anche se la rivoluzione è in atto, non bisogna appoggiare  ipotesi che non sono verosimili.

Pe ruqesto motivo la ministra ha concluso dicendo: "Cercherò di aiutare l'Agid e il Team Digitale per andare avanti sui progetti. Ma la sfida non si compirà in pochi mesi. È bene che si sappia".

Valenzano, 27 giugno 2018

 

 


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