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#INTERNET DAY 2018 ALLA CAMERA: LA RICERCA

 

Il Quarto rapporto Agi-Censis "L'insostenibile leggerezza dell'essere digitale nella società della conversazione", realizzato nell'ambito del programma pluriennale "Diario dell'Innovazione" della Fondazione Cotec è stato presentato ieri a Montecitorio dal segretario generale Censis Giorgio De Rita.

 

Che uso fanno gli italiani di Internet? Che percezione hanno dei rischi? Quanto tengono alla loro privacy? Quali problemi crea l'uso intensivo della rete? Queste le domande a cui la ricerca vuole dare risposte.

Dal rapporto emerge che internet è usato a qualunque ora del giorno e della notte: il 63% degli utenti usa Internet di prima mattina, il 77,7% anche a letto, il 34,1% usa lo smartphone anche quando è seduto a tavola. Tre utenti su quattro (73,4%), usano Internet per mandare messaggi con WhatsApp e Messenger, facendone un uso continuo nel corso della giornata.

Quasi un quarto degli utenti (22,7%) ha spesso la sensazione che Internet gli induca una sorta di dipendenza: l'11,7% vive con ansia l'eventuale impossibilità di connettersi e l'11,2% litiga con i propri familiari per ragioni collegate all'utilizzo della rete. Ma se il 60,7% degli utenti dichiara di aver riflettuto sull'uso eccessivo di Internet, solo il 28,6% è intervenuto concretamente con dei correttivi o delle regole di autolimitazione.

La diffusione delle fake news, i finti account, le false identità, i comportamenti scorretti protetti dall'anonimato infastidiscono la maggior parte degli utenti internet. Il 76,8% si esprime favorevolmente in merito all'introduzione dell'obbligo di fornire un documento di identità  all'atto di iscriversi ad un social network. Quasi il 70% di quelli che navigano su Internet non si fida della gestione dei propri dati da parte dei social network. Quelli che dichiarano che i loro comportamenti su Facebook non sono stati minimamente condizionati dallo scandalo Cambridge Analytica sono meno della metà, ovvero il 47,7% del totale e solo una quota residuale (2,7%) ha cancellato il proprio profilo a seguito dell'avvenimento. Il 12,8% è invece intervenuto modificando i propri comportamenti (riduzione dell'attività per evitare il tracciamento), cercando di assumere informazioni puntuali sull'uso dei dati (21,6%) e variando le condizioni della propria privacy (14,0%).

Infine la sicurezza, notevole il numero di utenti internet colpiti nel tempo da attacchi informatici e sono diffusi i comportamenti difensivi e di autotutela (antivirus e precauzioni d'uso di diversa natura). Si rileva comunque che un 15-20% di fruitori non adotta neppure le cautele minimali. La quota di coloro che cercano attivamente di mettersi in sicurezza varia dal 55% all'85% in base al tipo di accortezza adottata. Questo significa però che esiste almeno un quarto degli utenti che non si difende efficacemente e almeno un 15% di utenza che non adotta neppure le cautele minimali.

Valenzano, 27 giugno 2018

 

 


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