8 MARZO 2022 GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: RIALLACCIAMO I PERCORSI

Quest'anno, la Giornata internazionale della donna cade in un periodo buio di minacce di guerra e problemi irrisolti.

Mentre il mondo stava provando a riemergere dalla pandemia di Covid-19, con il suo impatto greve sulla vita di tutti, siamo stati catapultati in un'atmosfera di guerra i cui echi lontani sono, in realtà, molti vicini.

Le donne europee hanno dunque dovuto aggiungere ai soliti fardelli dei problemi legati al gap gender,  al loro ri-allocamento nel ruolo di "cura della famiglia" prodotto dalla pandemia, la tragedia di questi giorni in Ucraina. Hanno dovuto farsi carico dei travagli di una guerra di aggressione e occupazione militare che vede ancora una volta donne che devono fuggire con i propri figli, costrette ad abbandonare la propria terra e la propria casa, senza poter scegliere per cosa lottare, ma solo a cosa rinunciare. Ma le donne sono naturalmente contro la guerra perché la guerra intensifica la disuguaglianza di genere e mette un freno per molti anni alle conquiste per i diritti umani. La guerra porta con sé non solo la violenza delle bombe e dei proiettili, ma anche la violenza contro le donne.

Intanto, dalle nostre parti, le donne sono ancora alle prese con le battaglie contro le discriminazioni politiche, economiche e sociali:  la disoccupazione femminile è in aumento, il reddito delle donne è ancora inferiore rispetto a quello degli uomini, nonostante gli ultimi interventi legislativi, le donne subiscono violenze sui luoghi di lavoro e non, il carico di lavoro di cura è aumentato, inducendo molte madri a rinunciare al loro lavoro, soprattutto se esso non può essere svolto a distanza.

In occasione dell'8 marzo, l'INAIL ha pubblicato il Dossier donne 2022  in cui è analizzato l'andamento infortunistico e tecnopatico al femminile, attraverso i dati mensili provvisori dell'ultimo biennio e quelli consolidati del quinquennio 2016-2020. Nel testo vi è anche un approfondimento sulle infezioni da nuovo Coronavirus di origine professionale, che in quasi 7 casi su 10 hanno colpito le lavoratrici.

Come sottolineato nella prefazione dalle consigliere di amministrazione Teresa Armato e Francesca Maione, si tratta di "informazioni puntuali", che "consentono di avviare una riflessione sui temi della prevenzione e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in ottica di genere, nonché di comprendere l'impatto della pandemia". Ma "Siamo ancora lontani dai Paesi più avanzati. La partecipazione al mondo del lavoro delle donne è fortemente condizionata dal triplice ruolo di moglie-madre-lavoratrice. La difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e lavoro rappresenta un ostacolo alle pari opportunità".

La Giornata internazionale della donna verrà celebrata anche dal Parlamento europeo, durante la sessione plenaria di Strasburgo dell'8 marzo. Telelavoro, uguaglianza di genere, stress mentale e lavori di cura non retribuiti sono stati anche  al centro della riunione interparlamentare organizzata dalla Commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere (FEMM) in collaborazione con la Direzione per i rapporti con i Parlamenti nazionali, lo scorso 3 marzo. L'evento aveva un titolo importante: "Un ambizioso futuro per le donne europee dopo il Covid-19: stress mentale, uguaglianza di genere nel telelavoro e lavoro di cura non retribuito dopo la pandemia".

Insomma, le donne, pur nelle difficoltà, cercano di tenere dritta la barra e di rimettere le problematiche connesse alla loro vita lavorativa e privata in cima all'agenda.

La convinzione è che il 2022 può e deve liberare il tempo delle donne, ridefinendo una nuova divisione del lavoro di cura e sanando le disuguaglianze nell'accesso al mondo del lavoro; può e deve immaginare, ancor prima di disegnare, un mondo diverso, più equo e inclusivo, libero da pregiudizi, stereotipi e discriminazioni.

In Puglia, la Presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, ha presentato "Futura. La Puglia per la parità" un avviso che, sul tema "Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030", individuato dall'Onu per le celebrazioni di quest'anno, sostiene associazioni culturali e/o di promozione sociale, fondazioni e imprese, composte in prevalenza da donne, che, attraverso spettacoli di danza, di teatro, concerti, laboratori, seminari, convegni, workshop, mostre, rassegne, residenze artistiche, si facciano promotrici di iniziative pubbliche sui temi dell'uguaglianza di genere, della conoscenza e del rispetto delle differenze.

"Ripartiamo dall'arte e dalla cultura perché non c'è strumento migliore per fare breccia nell'anima delle persone. Il bisogno di parità deve farsi carne e ossa, deve essere guardato dritto negli occhi e gli occhi che lo incontrano devono sapersi spogliare di ogni filtro - ha detto la presidente Capone - I veri cambiamenti sociali muovono dal cambiamento di ciascuna e ciascuno di noi: non bastano le leggi o le risorse, siamo noi a dover cambiare la nostra cultura".

Anche InnovaPuglia si sente parte di questo percorso e ribadisce il suo impegno collettivo che è stato, è e sarà sempre costante nella lotta ad ogni pregiudizio e discriminazione.

Anche InnovaPuglia vuole provare a contribuire con percorsi innovativi e concreti a praticare azioni positive atte a rimuovere il gender gap, a valorizzare tutte le differenze, a stimolare la capacità di conciliare dimensioni diverse e complementari: identità e autostima, autodeterminazione, accesso paritario a risorse e opportunità, fiducia nelle proprie capacità, audacia nelle rivendicazioni.

Riannodiamo le fila, riallacciamo i percorsi, facendo tesoro delle esperienze del passato e delle difficoltà che abbiamo già superato.

Anna Rosaria Piccinni Presidente InnovaPuglia S.p.A.

Valenzano, 7 marzo 2022