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BANCA D'ITALIA: RAPPORTO PUGLIA

 

 

 

Lunedì 22 giugno la Banca d'Italia ha presentato in videoconferenza, trasmessa in diretta video sul canale YouTube della Banca d'Italia, il rapporto annuale "L'economia della Puglia". 

Dai dati presentati si evince che nel 2019 l'economia pugliese è cresciuta in misura modesta per effetto della dinamica positiva dell'industria, delle costruzioni e dell'agricoltura, in presenza di una stagnazione dei servizi. La crescita dell'ultimo quinquennio, che aveva consentito di recuperare circa un terzo dei dieci punti di prodotto persi durante la Grande Recessione del 2008-2013, è stata interrotta nei primi mesi del 2020 dalla diffusione del nuovo coronavirus.

Per ciò che attiene le imprese, da marzo l'attività economica ha subito pesanti ripercussioni per via delle misure di distanziamento sociale e di sospensione nei settori non essenziali la cui quota di valore aggiunto in Puglia è quasi un quarto del totale. Il blocco ha colpito in modo molto intenso il commercio, il turismo e l'industria. In quest'ultimo settore le imprese prevedono un calo del fatturato di circa un quinto nel primo semestre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Nei servizi fra i comparti più colpiti figura il turismo, ma l'impatto negativo sul turismo potrebbe risultare nel complesso meno pronunciato rispetto alla media nazionale e delle principali regioni del Mezzogiorno per effetto della minore dipendenza dal turismo internazionale, più colpito dalle restrizioni alla mobilità.

Comunque, il sistema produttivo pugliese, pur non avendo recuperato i livelli precedenti la crisi finanziaria, negli scorsi anni si è rafforzato, anche a seguito di un forte processo di selezione operato dalla fase recessiva. Tra le imprese rimaste sul mercato, è progressivamente aumentata la redditività, la liquidità e la patrimonializzazione. I provvedimenti di blocco delle attività hanno tuttavia aumentato il fabbisogno di liquidità delle imprese e, anche tenendo conto degli effetti delle misure introdotte dal Governo, le aziende pugliesi a rischio di illiquidità nei settori sottoposti a chiusura sono quasi un quarto.

Pert ciò che attiene il mercato del lavoro, nel 2019 è proseguita la crescita dell'occupazione in atto dal 2015, che ha consentito di recuperare circa i due terzi degli oltre dieci punti percentuali persi dal 2008. Nei primi mesi del 2020 l'emergenza sanitaria e la sospensione delle attività non essenziali hanno avuto significative ripercussioni sul mercato del lavoro regionale - la quota di occupati nei settori sospesi a fine marzo era pari a poco meno di un terzo del totale - gli effetti negativi sul numero di occupati sono stati tuttavia finora contenuti dalle misure riguardanti la sospensione dei licenziamenti e dall'ampio ricorso alla CIG.

Dal punto di vista del credito, nel primo trimestre dell'anno in corso la crescita del credito alle famiglie ha rallentato rispetto alla fine dell'anno precedente; sia i mutui per l'acquisto di abitazioni, sia il credito al consumo hanno decelerato risentendo del calo delle compravendite immobiliari e dei consumi. Nonostante la crescita dei prestiti degli ultimi anni, il rapporto tra debito e reddito delle famiglie nella regione, come in Italia, continua a essere contenuto nel confronto internazionale. Complessivamente nel 2019 è proseguito il miglioramento della qualità del credito: il tasso di deterioramento, sebbene superiore a quello medio nazionale, è diminuito, mantenendosi al di sotto dei valori pre-crisi.

La crisi economica causata dall'emergenza sanitaria si è verificata mentre era in corso un processo di ristrutturazione e razionalizzazione della spesa delle Amministrazioni pubbliche locali che ha interessato particolarmente il comparto sanitario e la spesa dei comuni.  Il calo della spesa ha riguardato in particolare quella per investimenti, diminuita quasi ininterrottamente tra il 2008 e il 2018. Con l'emergenza sanitaria la Regione ha indirizzato proprie risorse e ha rimodulato la destinazione di parte dei fondi strutturali per fronteggiare l'emergenza economica per un importo complessivo pari a poco più di un punto percentuale del PIL regionale. Con riferimento ai Comuni, i trasferimenti statali straordinari e la moratoria sui mutui dovrebbero compensare in misura adeguata il calo delle entrate già determinato dal blocco delle attività e dalle misure di esenzione a favore dei contribuenti maggiormente colpiti dalla crisi.

Per ulteriori approfondimenti scarica il Rapporto annuale N. 16 - L'economia della Puglia pdf 5.7 MB

Bari, 25 giugno 2020

 

 


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