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BES PUGLIA

 

"La Puglia è entrata nella crisi pandemica già con evidenti fragilità sociali ed economiche, e il report che abbiamo realizzato ci dice che sono state inevitabilmente aggravate dall'emergenza sanitaria. Un dato su tutti è il seguente: un pugliese su tre è a rischio povertà e questa condizione è figlia di un mercato del lavoro dove prevalgono settori a basso valore aggiunto, una domanda poco specializzata, salari bassi e tanto precariato. Per questo insistiamo con il dire che si esce da questa crisi solo investendo su buona occupazione che aumenti soprattutto la partecipazione di donne e giovani al mercato del lavoro, rafforzando le tutele sociali, innalzando il livello di innovazione delle nostre imprese, creando condizioni di contesto che rendano attrattivo e competitivo il territorio".

Lo dice Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, presentando il report ‘Il benessere in Puglia tra pandemia e resilienza', analisi regionale dai dati del Bes Istat, realizzata con il Centro studi della Fondazione ‘Rita Maierotti'.

Il Rapporto è stato presentato nella sede della Cgil Puglia di Bari, alla presenza degli assessori regionali al Welfare Rosa Barone e al Lavoro Sebastiano Leo. A curare il report la coordinatrice della ricerca per la Fondazione, Elisa Mariano, e Anna Villa, dottoranda in Ricerca sociale applicata alla Sapienza.

Elisa Mariano ha illustrato i punti principali del Rapporto partendo dall'elenco delle tematiche affrontate: "Innanzitutto il tema della salute e dell'assistenza sanitaria, ma anche qualità dei servizi, istruzione e formazione, a cui quest'anno si è aggiunto un inedito affondo sul tema del digitale, sia dal punto di vista della diffusione di infrastrutture e dotazione di device, sia da quello dell'utilizzo da parte di persone e famiglie che delle competenze digitali, e un focus sulle relazioni sociali e la partecipazione così duramente messe alla prova dalla pandemia."

Scorrendo alcuni dati del Rapporto si apprende che l'occupazione maschile è del 64,8 per cento contro il 72 per cento nazionale; quella femminile crolla al 35,5 per cento, rendendo la Puglia la peggiore come gap di genere. C'è una mancata partecipazione complessiva che sfiora il 30 per cento (38,2 per cento per le donne) e supera il 29 per cento la quota dei neet, i giovani che non stanno cercando occupazione o che non sono impegnati in percorsi di formazione. I dipendenti con busta paga sono il 17 per cento e uno su quattro di chi lavora con contratto a termine o è precario lo fa da più di cinque anni. Gli occupati sovra-istruiti sono il 24,5 per cento. Le donne con figli in età prescolare hanno un tasso di occupazione inferiore a quella senza figli. Il part time involontario per le donne, in Puglia, è al 23 per cento contro l'8 per cento maschile.

"Lo scenario descritto non è consolante e ancora non è del tutto chiaro lo shock che produrrà l'emergenza sanitaria che stiamo ancora attraversando. Penso alla fine del blocco dei licenziamenti ad esempio. Per questo motivo – conclude il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundoaffidiamo ai decisori politici questo report, affinché nella programmazione dei fondi strutturali 2021-2027 si tenga conto di queste criticità, e un confronto con la Regione e gli assessorati, come ricordato da Leo e Barone, è già aperto. Abbiamo la straordinaria opportunità di avere davanti una stagione che mai come in questa occasione vede l'Europa mettere a disposizione, soprattutto dei territori più arretrati, una mole ingente di risorse. Abbiamo detto che ci aspettavamo maggiore attenzione per il Sud ma quel che ci preoccupa, al di là delle percentuali promesse, è che il sistema Puglia sia in grado di saper programmare, cantierizzare, spendere. Le risorse del Pnrr non potranno essere rimodulate. Penso all'opportunità che deriva dai fondi per la transizione energetica, all'ammodernamento della Pubblica amministrazione, al potenziamento delle infrastrutture, all'innovazione. Non avremo una seconda chance e non vorremmo, già dal Bes regionale del prossimo anno, certificare attraverso i numeri il fallimento di questa fondamentale opportunità per costruire un futuro diverso per la Puglia e l'intero Paese".

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Valenzano 3 maggio 2021

 


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