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DIGITAL IMPACT BARI EDITION

 

  Presentato oggi a Bari lo studio di I-Com su "Gli effetti della trasformazione digitale sulle imprese e sulle PA italiane"
 

Questa mattina a Bari, nell'Aula Trizio dello spazio polifunzionale ex poste dell'Università di Bari  è stato presentato il rapporto elaborato da I-Com sull'impatto della trasformazione digitale su imprese e PA, con una finestra di indagine su Puglia e Basilicata. Stefano da Empoli, presidente I-Com ha sciorinato alcuni tra i dati disponibili sul tema, disegnando uno scenario con ombre e luci per il nostro territorio.

Il presidente di InnovaPuglia, Giuseppe Tiani, intervenuto nel dibattito coordinato da Domenico Castellaneta, Capo redattore di Repubblica Bari, ha illustrato il ruolo centrale che la società in house svolge al servizio della collettività.

"InnovaPuglia è propulsore dell'innovazione digitale e tra i suoi compiti istituzionali annovera l'analisi dell'impatto che la trasformazione digitale genera sul territorio – ha affermato il presidente Giuseppe Tiani nel suo intervento odierno - Con il recente affidamento del ruolo di soggetto unico per il coordinamento tecnico del nuovo programma regionale Puglia digitale, la Regione Puglia ha inteso individuare in InnovaPuglia un soggetto terzo, capace di rilevare i fabbisogni di innovazione digitale della PA,  per progettare e sviluppare sistemi e servizi da affidare al mercato e  definire nuove progettualità."

"Per Puglia Digitale, InnovaPuglia accompagnerà la Regione nel processo di evoluzione della trasformazione digitale, con particolare attenzione allo sviluppo della sicurezza informatica e dell'intelligenza artificiale, nel contesto del riuso delle soluzioni. – Ha continuato Tiani  - Obiettivo è mettere a valore i precedenti investimenti già effettuati e ottimizzare costi e tempi di gestione per le PA, anche attraverso il ruolo cruciale che la società svolge all'interno del sistema regionale in qualità di Centrale di Committenza e Soggetto Aggregatore per l'acquisizione di beni e servizi in ambito ICT."

"Infine – ha concluso il presidente di InnovaPuglia – è nostro compito garantire alla Regione Puglia conoscenza e governance, due parole chiave per assicurare l'innovazione tecnologica e la trasformazione digitale, sapendo che una buona gestione della cosa pubblica ci impone di offrire infrastrutture e servizi digitali, efficienti e sicuri, ai cittadini, alle imprese del nostro territorio e a tutte le  amministrazioni pubbliche,  anche per 'aumentare la loro fiducia' nei confronti dell'azione della PA."  

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Approfondimento  

In particolare, lo studio ha identificato il cloud computing come la "principale piattaforma abilitante della digital ransformation, che consente alle imprese e alle organizzazioni di estendere la propria capacità di elaborare, archiviare o accedere potenzialmente a qualunque mole di dati, e di usufruire di qualunque tipologia di servizi, anche estremamente avanzati, direttamente sui propri terminali."

Il Rapporto presenta inoltre una rassegna delle principali misure normative e delle iniziative di policy in materia, approfondendo gli effetti della trasformazione digitale a livello nazionale per pubblica amministrazione e imprese derivanti da: E-Government, razionalizzazione delle infrastrutture digitali, E-Procurement e dai principali servizi offerti dalla PA.

Complessivamente, la Puglia è in lieve ritardo rispetto alla media nazionale, ma il rapporto di I-Com ci parla comunque di un paese che ha ancora da lavorare per raggiungere le medie europee.

Rispetto all'utilizzo del cloud da parte delle imprese Basilicata e Puglia presentano valori lievemente inferiori alla media nazionale (rispettivamente 18,2% per la prima e 15,5% per la seconda vs. il 19,8% registrato a livello medio). Dalla relazione stimata attraverso una prima analisi su dati aggregati a livello regionale, risulta che se un 10% di imprese in più investisse nel cloud computing, si potrebbe ottenere, nella sola Puglia, un valore aggiunto addizionale di €2 miliardi complessivi, un valore pari al 2,7% del PIL regionale, e di ulteriori €266 milioni in Basilicata (2,2% del PIL).

Non meno rilevanti sono i vantaggi che la trasformazione digitale può portare anche nella Pubblica Amministrazione: un sistema più efficiente, la capacità di accorciare le distanze tra PA e utenti, un maggiore e più facile accesso ai servizi. Tuttavia, a livello nazionale, sono appena il 33,9% i comuni che consentono di avviare e concludere online una richiesta di servizi. Rispetto a questo indicatore, Basilicata e Puglia si posizionano al di sotto della media nazionale, rispettivamente con il 28,2% e il 19,6% dei comuni.

Per quanto riguarda l'utilizzo di strumenti di e-procurement, la Puglia si classifica al sesto posto, con un vantaggio di circa 8 p.p. sulla media nazionale, mentre la Basilicata si colloca al penultimo posto, con il 61,1%, oltre 18 p.p. sotto la media.

Sull'uso dell'e-government da parte delle imprese locali (ovvero la percentuale di imprese sopra i 10 dipendenti che hanno avuto rapporti online con la PA), la Puglia si attesta sul livello della media nazionale (70%), mentre la Basilicata risulta circa 6 p.p. al di sopra (76%).

Rispetto all'adozione di servizi di cloud computing la media nazionale si attesta ad appena 1 comune su 4 (25,3%). A livello regionale si registra una diffusione del 27% tra i comuni pugliesi (+2 p.p. sopra la media) e del 24,4% tra quelli lucani.

"Le barriere a una maggiore diffusione dell'ICT in Italia e dell'utilizzo di procedure online da parte della PA sembrano risiedere prevalentemente nella mancanza di risorse finanziarie e nella carenza di staff qualificato, mentre la mancanza di strategia o la resistenza dal cambiamento sono indicate in media appena dal 9% e dal 13% dei comuni."

Conclude l'executive summary del Rapporto.

"La stessa mancanza di risorse viene identificata come principale fattore di ritardo anche in Puglia (68%) e Basilicata (66,4%). Inoltre, in Basilicata il 63,4% delle amministrazioni intervistate vede nella carenza di staff qualificato in materie ICT un importante deficit, mentre in Puglia lo stesso fenomeno è stato segnalato nel 62,5% dei casi. In generale, si osserva come una maggiore adozione del cloud potrebbe costituire un importante fattore di innovazione, sia per le caratteristiche di piattaforma, in grado di abilitare servizi avanzati quali applicazioni intelligenti (AI), che utilizzano grandi quantitativi di dati (Big data), ed in grado in interagire con l'ambiente circostante (IoT), sia per la possibilità di contenere sensibilmente i costi."

"A livello di impatto economico, per la PA regionale e comunale di Puglia e Basilicata viene stimato nel presente studio un possibile risparmio complessivo derivante dall'uso del cloud fino a quasi €68 milioni, di cui €57 milioni in termini di maggiore produttività e ulteriori €11 milioni di minori spese di energia. Di questo importo complessivo, quasi €56 milioni potrebbero essere risparmiati nella sola Puglia e quasi €12 milioni in Basilicata. A questo tipo di saving potrebbero aggiungersi gli ulteriori risparmi indiretti derivanti dall'aumentata diffusione dell'e-government e dell'e-procurement – rispetto ai quali le regioni qui considerate appaiono già piuttosto all'avanguardia - che, riducendo il prezzo medio sostenuto per l'acquisto di beni e servizi, apporterebbero un ulteriore contenimento della spesa pubblica."

Valenzano, 23 gennaio 2020

 


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