"Internet deve restare aperto e libero, ma non senza legge" ha detto la Kroes, Vicepresidente della Commissione europea e delegato per l'Agenda Digitale Europea.

21 voti a favore, 5 contrari, 2 astensioni: la Commissione europea per il Commercio Internazionale ha così respinto la proposta presentata in Parlamento dal Commissario Karel De Gucht, per sottoporre il testo del famigerato ACTA al vaglio della Corte di Giustizia. L'accordo è stato molto criticato in quanto oggetto di trattative riservate fra gli stati e ritenuto lesivo dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini europei e non europei al punto da innescare una vasta mobilitazione internazionale per impedire la sua approvazione.

L'ACTA (Anti Counterfeiting Trade Agreement), il Trattato relativo al rafforzamento della protezione dei diritti d'autore, che ha sollevato intorno a sé molte critiche, è stato firmato da 22 dei 27 Paesi Ue. Negoziato tra Ue, Stati Uniti, Giappone, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Corea del Sud, Marocco, Messico e Svizzera, il Trattato è dedicato alla protezione degli IPR su beni, servizi e prodotti immateriali, dalle medicine fino al downloading illegale dalla rete.

Due sono gli aspetti più controversi di questo Accordo: la parte che riguarda i farmaci generici che ha sollevato la protesta di alcune ONG e parlamentari europei, ma sono soprattutto i provvedimenti sul diritto d'autore online che hanno spinto migliaia di giovani a manifestare in tutta Europa e a infiammare il dibattito europeo dentro e fuori le sedi istituzionali.

"Probabilmente vivremo in un modo senza SOPA e ACTA", ha detto Neelie Kroes aprendo il suo intervento alla conferenza "The European public on the Net" a Berlino riconoscendo tuttavia la necessità di continuare a difendere i diritti degli artisti nell'era digitale. "Internet è la nuova frontiera della libertà, non solo nelle democrazie occidentali, ma anche in tutto il mondo".

Un internet aperto, quindi, deve fondarsi su standard aperti - così che fornitori di contenuti e operatori possano garantire servizi uniformi, evitare duplicazioni degli oneri e sfruttare le economie di scala - e su un unico sistema per l'identificazione, il pagamento e la concessione delle licenze.

Apertura vuol dire anche libertà di accedere ai dati della pubblica amministrazione (Open Data) e di collegarsi al web da qualsiasi dispositivo per usufruire di qualsiasi servizio (net neutrality). Su tutti questi fronti e, soprattutto sulla creazione di un vero mercato unico digitale la Ue è in impegnata prima linea, con una serie di provvedimenti che dovrebbero consentire il pieno sviluppo di nuovi mercati nel rispetto dei diritti e delle libertà di ciascuno.(t.fid) 

Valenzano, 8 maggio 2012