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ETICA AL TEMPO DI INTERNET

Reso noto il parere del gruppo Ue sull'etica nella scienza e le nuove tecnologie (EGE).

 

Dubbi di natura "filosofica, sociale, legale, etica e psicologica" sono quelli espressi dal gruppo UE sull'etica nella scienza e le nuove tecnologie (EGE) a cui, a marzo del 2011, il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, aveva chiesto un parere sul tema.

Dignità umana, rispetto della libertà e della democrazia, della vita privata e dell'autonomia, giustizia e solidarietà sono i cardini del ragionamento sviluppato dalla EGE che si traducono in inviolabilità della vita e della dignità, diritto alla comunicazione senza censura, protezione contro l'esclusione ingiustificata e la discriminazione illegale, tutela da indebite interferenze, diritto all'informazione e consenso al trattamento di dati, parità di accesso all'ICT e un'equa distribuzione dei profitti, inclusione sociale e abbattimento del digital divide.

Se la rete offre nuove opportunità di libertà di espressione, sviluppo economico e sociale, trasparenza delle democrazie, la sua pervasività nelle nostre vite segna cambiamenti profondi che comportano anche grandi rischi. Le preoccupazioni si concentrano sulla gestione dell'enorme quantità di dati che ha naturalmente implicazioni etiche sulla privacy e la sicurezza dei dati personali e può portare modifiche significative persino sul corrente concetto di identità (individuale, sociale e morale). È in particolare il cosiddetto "internet delle cose" a preoccupare, con i suoi "sensori intelligenti" posti sugli oggetti quotidiani della nostra vita (frigo, automobile, vestiti, ecc.), ma anche all'interno del nostro corpo.

Con internet è possibile confrontare i prezzi in maniera illimitata modificando profondamente le abitudini di acquisto, ma anche i modelli di business delle imprese. Impatti si registrano sulle scelte di vita per la salute, l'educazione e il modo di comunicare, lavorare e giocare, permettendo interazioni infinite, ma esponendoci nel contempo al proliferare di forme di crimine vecchie e nuove e persino a nuove forme orrende di delitti antichi, quali ad esempio l'abuso sui minori.

Dunque, pur riconoscendo il potenziale innovativo e progressivo della Digital Agenda europea, il gruppo Ue sull'etica nella scienza e le nuove tecnologie raccomanda di investire in educazione e ricerca, in particolr modo nelle aree filosofica, sociale, legale, etica e psicologica, per un'attuazione responsabile, inclusiva e socialmente durevole del programma.

Sulla base di queste considerazioni, Neelie Kroes, Commissario Ue per l'Agenda digitale, lancerà a breve l'iniziativa "Digital Futures", che guarda agli scenari delle politiche ICT dopo il 2020 e per la quale è prevista la pubblicazione di una prima bozza di un documento organico entro la fine di ottobre 2012. (i.cam)

Valenzano, 22 marzo 2012

 


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