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FPA “LAVORO PUBBLICO 2022”

 

 

Oggi giornata inaugurale di FORUM PA 2022 è stata presentata l'annuale Ricerca di FPA sul lavoro pubblico: numero di dipendenti, età, pensionamenti, nuovi ingressi, formazione e competenze e un focus dedicato alle assunzioni per il PNRR.

Questi i dati più rilevanti: 3,2 milioni di dipendenti pubblici, età media 50 anni, competenze disallineate rispetto alle esigenze. Oltre 15 mila le assunzioni a tempo già realizzate dei professionisti necessari all'attuazione del PNRR.

L'obiettivo per una PA efficiente fissato dal Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta - che stamattina non ha partecipato ai lavori come previsto per il sopravvenire di un impegno istituzionale - è avere 4 milioni di dipendenti pubblici con età media di 44 anni nel 2028. Siamo ancora lontani, per raggiungerlo, serve assumere almeno 1,3 milioni di persone con età media di ingresso di 28 anni nei prossimi 6 anni.

Approfondimento

Tra PNRR e fondi della politica di coesione, arriveranno 484 miliardi di euro di spese straordinarie e aggiuntive da programmare, gestire, monitorare e rendicontare, in media 54 miliardi l'anno.

Non abbiamo personale sufficiente nella PA per la gestione di una tale mole di risorse.

I dipendenti pubblici italiani in Italia sono 3,2 milioni, il 14,5% del totale degli occupati, lontani dai 5,7 milioni della Francia, i 5,3 milioni del Regno Unito e i 5 milioni della Germania. Hanno un'età media di quasi 50 anni, fanno poca formazione (spendiamo appena 40 euro l'anno a persona per l'aggiornamento) e, nonostante una buona quota di laureati (il 42,6%), hanno principalmente competenze giuridiche, adatte a gestire procedimenti più che progetti, spesso disallineate dalle reali esigenze.

Si segnala una debole crescita per il personale stabile della PA (+0,2%), ma, anche se lo sblocco del turnover è partito dal 2019,il rallentamento delle procedure concorsuali dovuto alla pandemia e l'accelerazione dei pensionamenti non hanno ancora permesso un ribilanciamento di entrate e uscite.

La grande speranza è rivolta ai concorsi pubblici con le nuove regole che puntano ad introdurre in breve tempo nuovo personale giovane e qualificato, ma i cui effetti, dopo i primi mesi sono ancora incerti: su 55 grandi concorsi indetti tra il 2019 e il 2021, 30 si sono conclusi e 25 sono ancora in corso e dei 103 mila posti messi a bando, appena 14,5 mila sono stati assegnati e oltre 88 mila sono ancora vacanti.

Per i professionisti del PNRR, invece, nel solo 2021 sono state ricevute 160 mila candidature e sono già oltre 15 mila le assunzioni a tempo determinato realizzate, una quota superiore al 50% del totale previsto, che indica il rispetto del timing fissato entro il 2023.

Al 1° gennaio 2022, sono 3.082.954 le pensioni da lavoro pubblico e secondo i dati INPS i dipendenti pubblici andati in pensione nel 2021 sono 146.110, con un'età media di 65,6 anni. Per effetto del mancato turnover, a fine 2022 avremo circa 94,4 pensioni erogate ogni 100 contribuenti attivi (erano 73 nel 2002).

Con lo sblocco del turnover e la spinta al pensionamento anticipato di Quota 100, è scesa l'età media della PA. Nel 2020 gli impiegati pubblici hanno in media 49,9 anni, con ampie differenze tra i comparti;  per portare l'età media a 43,9 anni nel 2028, e raggiungere 4 milioni di dipendenti, servirebbe assumere 1,3 milioni di persone con età media 28 anni, molto bassa considerando che oggi l'età media di ingresso è intorno ai 32 anni.

Infine, negli ultimi 10 anni il numero di laureati nella PA è cresciuto del +23,1%. Nel 2020 sono quasi 1,4 milioni, il 42,6% del totale dei dipendenti pubblici con lauree di tipo economico-giudiziario e solo il 5,6% in materie STEM. Emerge dunque una forte esigenza di formazione continua e si attende un importante cambio di marcia con gli investimenti nella formazione grazie alle risorse PNRR, del nuovo PON Capacità per la Coesione 2021-2027 e del fondo per la formazione previsto nella Legge di Bilancio.

"La domanda di lavoro sta rapidamente cambiando – ha commentato Carlo Mochi Sismondi, presidente di FPA – si appanna l'attrattività del posto fisso e cresce il bisogno di un lavoro motivante, in cui si possa continuamente crescere. La PA, per essere all'altezza dei compiti che ha davanti, deve velocemente cambiare il suo modo di essere datore di lavoro: vanno migliorate le procedure di selezione, spesso ancora nozionistiche; va potenziata l'accoglienza dei neoassunti, anche utilizzando l'esperienza presente nelle organizzazioni; va previsto un percorso di carriera basto sul merito e una formazione continua. Le persone sono il principale asset delle amministrazioni, è ora che agiscano in conseguenza e mettano in evidenza il grande valore del lavorare per il bene comune".

SCARICA LA RICERCA FPA "LAVORO PUBBLICO 2022" sul portale FPA (è necessario registrarsi)

Valenzano, 14 giugno 2022

 


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