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INTERVISTA DEL CORRIERE ALLA MINISTRA PISANO

 

 

In una intervista rilasciata al Corriere della sera e pubblicata oggi, la Ministra dell'Innovazione tecnologica e della Digitalizzazione, Paola Pisano, ha parlato delle linee guida a cui dovranno attenersi tutti i progetti del Piano Nazionale di ripresa che beneficerà del Recovery Fund e dunque anche i progetti per la digitalizzazione del Paese che a lei fanno riferimento.

In particolare, ha parlato della rete unica per la banda ultralarga, del cloud computing e dello sviluppo di servizi digitali, specificando che il ruolo dello Stato in questo caso sarà quello di svolgere una funzione di indirizzo, necessaria per un progetto ritenuto strategico, che sia  in grado di garantire che "il complesso dell'operazione sia nell'interesse della collettività e della competitività dell'intero Paese."

Ha poi affermato che il suo dipartimento sta già presentando progetti, concentrando i propri sforzi su 4 campi ritenuti strategici: Infrastrutture e sicurezza; Dati e interoperabilità; Servizi digitali e piattaforma; Competenze digitali e innovazione.

Ha anche annunciato il completamento del censimento dei data center della PA per rilevare quelli obsoleti e ha affermato di aver già dato indicazioni per la loro dismissione.

"Bisogna investire nello sviluppo di una rete di data center ad alta affidabilità localizzati sul territorio nazionale e dedicati ai servizi della PA. Nel decreto Semplificazione e innovazione digitale approvato dal Senato e adesso alla Camera per la conversione in legge, abbiamo messo le basi per questo progetto. - Ha dichiarato la Pisano. - La Pubblica Amministrazione già da mesi ha avuto indicazioni di non investire più nei data center di proprietà, può rivolgersi al mercato per acquisire servizi cloud, alle società in house con datacenter affidabili e sicuri e, infine, alla rete di datacenter di cui abbiamo parlato sopra."

Come affermato dalla ministra, AgID ha avviato e concluso, in conformità con quanto previsto dalla circolare 1/2019 e dal Piano Triennale, il censimento del patrimonio ICT della PA con l'obiettivo di rilevare lo stato delle infrastrutture IT della PA e acquisire informazioni essenziali per dar vita al processo di razionalizzazione dei data center della PA italiana e di adozione del modello Cloud. Il censimento è stato condotto da AgID su quasi mille amministrazioni per un totale di 1252 data center censiti di cui:

  • 35 sono risultati candidabili all'utilizzo da parte del polo strategico nazionale;
  • 27 sono stati classificati nel gruppo A;
  • i restanti 1190 sono stati classificati nel gruppo B.

A valle di questo censimento, InnovaPuglia si è qualificata tra le infrastrutture CSP (Cloud service provider) di  Tipo A, quelle destinate a consolidare le infrastrutture centrali che gestiscono servizi strategici sotto la gestione diretta di un Polo strategico nazionale (Psn) di natura pubblica.

Infatti secondo il Piano, le infrastrutture che gestiscono servizi strategici verranno spostate sotto la gestione diretta di un Polo strategico nazionale (Psn), un soggetto giuridico controllato dallo Stato che avrà a disposizione un numero ridotto di data center nazionali, su cui convogliare tutte le infrastrutture che oggi gestiscono i servizi strategici delle PA centrali garantendo il funzionamento dei servizi cruciali del Paese attraverso standard di sicurezza, qualità ed efficienza.

SCARICA IL REPORT SUL CENSIMENTO DEL PATRIMONIO ICT DELLA PA

Sul tema delle competenze digitali, invece,  la ministra aveva scritto una lettera al quotidiano Repubblica già a fine agosto, in cui parlava della necessità di investire sulle giovani generazioni, per assicurare "lo sviluppo e la diffusione delle competenze necessarie per un adeguato uso delle tecnologie digitali nei mondi della scuola, dell'università".

"Ho proposto alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina di inserire nei programmi didattici di tutte le scuole una nuova materia." Affermava la Pisano nella lettera "Lascerei al confronto tra autorità ed esperti scegliere se l'insegnamento andrà chiamato scienza dell'innovazione tecnologica o con il nome o i nomi più adatti a seconda dei cicli scolastici. A contare è che questa disciplina permetta ai nostri ragazzi di disporre, in maniera sistematica, di competenze digitali utili sia per il lavoro sia nella vita quotidiana. Per bambini e adolescenti lo studio dovrebbe riguardare, oltre alle opportunità, le insidie della Rete e il rispetto della dignità altrui sul web."

Nella lettera si parla anche di "alfabetizzazione" sulle innovazioni di frontiera: intelligenza artificiale, robotica, internet delle cose, nuove forme di connettività, 5G, nuove generazioni di microchip.

"La scuola aggiungerebbe alle sue qualità l'essere un ecosistema in grado di far germogliare innovazione. – Conclude la ministra - Ne ricaverebbero vantaggi l'intera società e la competitività delle aziende italiane. Innalzare le competenze tecnologiche dei cittadini è fondamentale per il benessere dell'Italia negli anni a venire. Rafforziamole. Da adesso."

Leggi l'intera intervista

Valenzano, 8 settembre 2020

 

 


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