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ISTAT: I PRIMI DATI DEL CENSIMENTO PERMANENTE

 

 

 

Ieri 15 dicembre 2020 con un evento on line "Leggere il Paese. Primi risultati del Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni (2018 e 2019)" l'Istat ha  presentato le principali evidenze emerse dalle prime due edizioni del Censimento permanente.

Con il rilascio dei primi dati relativi alle edizioni del 2018 e del 2019 ha preso dunque avvio la diffusione progressiva e continua dei risultati del censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, prevista con cadenza annuale, e per il quale è previsto l'ampliamento in corso d'anno del set di informazioni disponibili.

Nei materiali condivisi, ci sono le informazioni più aggiornate sulla demografia, sull'istruzione, su come si stanno muovendo gli italiani e gli stranieri nel nostro paese e sulla popolazione che continua a calare.

 

ALCUNI DATI 

Dati demografici

L'Italia si conferma un Paese sempre più vecchio. Siamo 59.641.488 di cui 30.591.392 donne. I bambini fino ai 14 anni sono poco meno di 8 milioni e le classi di età con più di 45 anni oltre 31 milioni, il 53,5%  del totale; 13.242.756 hanno più di 65 anni. Nel 1951 eravamo 47.515.537, ma nel 2011 59.433.744. Sostanzialmente non cresciamo da 10 anni.

L'età media si è innalzata di due anni rispetto al 2011, da 43 a 45 anni. L'Istat spiega che "il numero di anziani per bambino passa da meno di uno nel 1951 a 5 nel 2019 (era 3,8 nel 2011)": anche l'indice di vecchiaia (dato dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni) "è notevolmente aumentato, dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019 (148,7% nel 2001)". I bambini fino a 4 anni passano dal 4,59% del 2001 al 3,80 del 2019.

Le donne sono il 51,3% del totale e in Italia ci sono 95 uomini ogni 100 donne. Tuttavia la struttura di genere è in maggiore equilibrio rispetto al 2011.

In Puglia

Nel 2019  siamo 3.953.305,  2.029.773 sono donne. Si conferma una lenta ma inesorabile diminuzione della popolazione, in linea con quanto succede a livello nazionale. Nel 1951 eravamo 3.220.485 e siamo cresciuti sino al decennio 1991-2001, quando è incominciata la discesa che ci ha portati a passare da 4.052.566, popolazione residente in Puglia nel 2011 fino a 3.975.528 abitanti nel 2018.

Istruzione

Il 50,1% degli italiani ha solo la licenza media, i laureati sono il 13,9%.

Su 55.303.140 residenti in Italia con 9 anni o più, di cui 28.482.945 sono donne, ben 339.585 sono analfabeti ancora nel 2019.

27.376.413 di italiani posseggono solo la licenza elementare o media inferiore e 19.693.396 un diploma di scuola media superiore.  Solo 2.079.970 hanno un titolo terziario di I livello (laurea breve),  5.580.943 sono laureati con un titolo magistrale e infine solo 232.833 posseggono un dottorato di ricerca.  

Rispetto al 2011, diminuiscono, sia in termini assoluti che percentuali, le persone che non hanno concluso con successo un corso di studi (dal 6% al 4,6%) e quelle con al massimo la licenza di scuola elementare (dal 20,7% al 16%) e di scuola media (dal 30,7% al 29,5%).

Nel 2019 aumentano le persone in possesso di titoli di studio più elevati rispetto a otto anni prima.

In particolare, si contano quasi 36 diplomati (31 nel 2011) e 14 laureati (11 nel 2011) ogni 100 cento individui di 9 anni e più mentre i dottori di ricerca passando da 164.621 a 232.833, registrano un incremento pari a più del 40%.

In Puglia

Su 3.671.409 pugliesi con età di 9 anni o più, di cui 1.892.982 sono donne,  ci sono  37.090 analfabeti.

680.130 posseggono solo la licenza elementare o media inferiore,  1.275.787 hanno un diploma di scuola media superiore.  Sono  316.999 i residenti in Puglia in possesso di laurea magistrale e 9.529 di un dottorato di ricerca.

 

Lavoro

Aumenta la quota di donne occupate

Su 51.913.934 italiani che hanno 15 o più anni, di cui  26.839.725 sono donne, 27.236.827 rappresentano la forza lavoro del Paese, di cui  11.817.466 sono donne. Della forza lavoro 23.662.471 sono gli occupati, 10.032.031 donne, 3.574.356 sono in cerca di occupazione e ben 24.677.107 non vengono conteggiati tra la forza lavoro. Di questi 11.582.201 godono di un trattamento di pensione o altra forma di reddito, 4.082.880 sono studenti e 5.605.576 sono casalinghe.

Anche se di poco, aumenta la quota di donne occupate. Se nel 2011 la componente femminile rappresentava il 41,8% degli occupati (9.621.295), Nel 2019 sale al 42,4%. La maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro è confermata dalla variazione intercorsa tra il 2011 e il 2019 che è stata per gli uomini pari a +1,7% (+233.895 Unità) e per le donne di +4,3% (+410.736).  Lo squilibrio di genere permane ed è confermato anche dai livelli dei tassi di occupazione (37,4% contro 54,4% per gli uomini), disoccupazione (15,1% contro 11,6%) e inattività (56,0% contro 38,5%).

In Puglia

Su 3.445.482 pugliesi, 1.613.771 hanno 15 o più anni e sono considerati forza lavoro, di cui  637.885 sono donne. Gli  occupati sono 1.328.199, di cui 501.395 sono donne. 285.572 sono in cerca di lavoro, di cui 136.490 sono donne. 1.831.711 non sono considerati forza lavoro, di cui 702.529 godono di un trattamento di pensione o altra forma di reddito, 299.149 sono studenti e 544.831 sono casalinghe. 

Il censimento permanente della popolazione si basa sulla combinazione di rilevazioni campionarie e dati di fonte amministrativa trattati statisticamente, viene realizzato ogni anno ed è inserito all'interno del Sistema Integrato dei Registri statistici gestito dall'Istituto nazionale di statistica. Tutto ciò ha implicato un cambio di strategia rispetto alle modalità con cui veniva svolto il censimento tradizionale, ossia mediante rilevazione diretta esaustiva a cadenza decennale su tutti gli individui e tutte le famiglie.

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Il primo ciclo del nuovo censimento permanente riguarda gli anni 2018-2021 e prevede due indagini annuali sul territorio (una basata sulle liste anagrafiche e l'altra su un campione areale di indirizzi), condotte su un campione di circa 2.800 comuni (di cui circa 1.100 coinvolti sistematicamente ogni anno e circa 1.700 che effettuano le rilevazioni con rotazione annuale). A queste indagini si affianca l'utilizzo di numerose fonti amministrative integrate, finalizzato al consolidamento dei risultati annuali riferiti alla totalità dei comuni italiani. Al termine di questo primo ciclo quadriennale, il disegno complessivo del censimento permanente della popolazione verrà modificato, attraverso un ulteriore potenziamento dell'utilizzo degli archivi amministrativi.

Il testo integrale contiene una sintesi dei principali risultati per gli anni 2018 e 2019 e una analisi più dettagliata delle variabili attualmente validate: popolazione per sesso, età e cittadinanza, grado di istruzione e condizione professionale, area geografica e paese estero di cittadinanza. Tutti i dati dettagliati a livello di singolo comune sono consultabili nella pagina web dedicata al censimento permanente della popolazione al seguente indirizzo https://www.istat.it/it/censimenti/popolazione-e-abitazioni/risultati.

Valenzano, 16 dicembre 2020

 

 


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