Il nuovo standard ETSI specifica gli elementi chiave di un'interfaccia tecnologica condivisa (CSI - Common Service Interface) che consente finalmente il dialogo sicuro tra i Gestori di servizi di recapito qualificato e, di conseguenza, anche quello tra cittadini e imprese e enti governativi degli Stati Membri: vengono infatti certificate le identità dei possessori di un indirizzo di posta certificata, ovunque risiedano nella UE, l'integrità del contenuto nonché data e ora d'invio e ricezione dei messaggi.
In questo modo, l'italiana PEC si evolverà in un sistema di recapito elettronico certificato qualificato utilizzabile anche a livello europeo per lo scambio sicuro di comunicazioni elettroniche dotate di valore probatorio.
"Il processo di standardizzazione consente, grazie all'interoperabilità, di ottenere soluzioni di mercato a livello europeo liberamente usabili e integrabili nei processi digitali di PA e privati, garantendo a ciascuno l'indipendenza sulle singole applicazioni. Il metodo di lavoro utilizzato di dialogo e apertura ha creato anche una comunità distribuita di tecnici, che potranno nel futuro mantenere aggiornato lo standard", ha sottolineato Francesco Tortorelli, Direttore responsabile della Direzione "Pubblica amministrazione e vigilanza" di AgID.
L'iter di approvazione
Questo è il risultato del lavoro avviato nel 2019 da AgID con l'istituzione di un gruppo di lavoro nazionale per far evolvere la PEC in servizio di recapito elettronico certificato qualificato basato su protocollo REM, secondo quanto previsto dal Regolamento eIDAS. A questo tavolo di lavoro sono stati invitati tutti i gestori di PEC e la stessa AssoCertificatori e vi hanno contribuito diverse figure professionali, in qualità di massimi esperti della materia.
La necessità ravvisata di aggiornare lo standard ETSI allora esistente - indispensabile per conseguire una vera interoperabilità europea - porta a significative integrazioni attraverso un dialogo costruttivo con la stessa European Telecommunications Standards Institute (ETSI), l'organismo internazionale che stabilisce gli standard tecnici nel settore delle telecomunicazioni.
Nel 2020 il gruppo di lavoro si allarga agli altri Stati Membri, sempre con il ruolo propulsivo dell'Italia. A gennaio 2021 viene approvata la baseline che definisce i requisiti minimi da rispettare ai fini dell'interoperabilità europea, che, sulla base dei test condotti insieme a ETSI, porta al relativo riallineamento dello standard: questo, pubblicato come draft a gennaio 2022 ha concluso, nei giorni scorsi, l'iter di approvazione definitiva.
A testimonianza della qualità espressa in ogni fase del progetto, basti pensare che l'approvazione finale del nuovo standard - che ha coinvolto anche i Paesi dell'EFTA – è avvenuta senza alcun voto contrario e necessità di revisioni e addirittura in anticipo rispetto alle tempistiche originariamente previste.
Valenzano, 30 giugno 2022