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OECD: REPORT 2021 SU SCIENZA, TECNOLOGIA E INNOVAZIONE

 

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) ha recentemente pubblicato Science, Technology and Innovation Outlook 2021, il report biennale che esamina le tendenze chiave della politica in materia di scienza, tecnologia e innovazione (STI) nei paesi OCSE e nelle economie partner. 

Questa edizione, ovviamente, si concentra sulla pandemia COVID-19 ribadendo che la scienza e la tecnologia offrono l'unica strategia di uscita dall'emergenza, sono state centrali per limitare la diffusione del virus e hanno sostenuto il rapido sviluppo di vaccini efficaci in tempi record. 

La pandemia ha anche mostrato tutti i limiti dei sistemi di ricerca e innovazione, rivelando  lacune che devono essere colmate se si vuole essere preparati e reattivi alle crisi imminenti. Ciò impone di ricalibrare le politiche STI dei governi per indirizzarne gli sforzi verso obiettivi a lungo termine di sostenibilità, inclusività e resilienza.

Attraverso l'analisi comparativa delle politiche e degli strumenti utilizzati nei paesi OCSE e in alcune delle più importanti economie emergenti,il report dell'OECD offre interessanti spunti di riflessione che possono essere una guida efficace per il futuro.

Il rapporto si compone di otto capitoli che coprono altrettanti argomenti e ha un doppio formato: il report completo e una serie di pagine web con argomenti di supporto (http://oe.cd/sti-outlook). È stato anche creato uno strumento di monitoraggio online delle risposte a COVID-19 date dalle politiche STI dei governi  (https://stip.oecd.org/covid).

Il report completo è disponibile a [questo link].

Approfondimento

Nel rapporto si legge che l'emergenza COVID-19 ha accelerato alcune tendenze già in atto che potrebbero accelerare la transizione verso un modello di scienza e innovazione più aperte nel lungo periodo.

La crisi ha evidentemente aperto ulteriormente l'accesso a dati e pubblicazioni, aumentato l'uso di strumenti digitali, rafforzato la collaborazione internazionale, stimolato una varietà di partenariati pubblico-privato e incoraggiato il coinvolgimento attivo di nuovi attori

Il rischio insito in questo nuovo sviluppo è però che ci sia un progressivo disimpegno degli sforzi di ricerca su argomenti non correlati a COVID-19. Gli effetti della pandemia, infatti,  hanno interrotto il normale funzionamento dei sistemi di innovazione, mettendo in pericolo le capacità produttive e di innovazione fondamentali.

La pandemia, dunque, potrebbe aggravare i divari esistenti nelle attività di ricerca e innovazione tra i settori cosiddetti "leader" e quelli "ritardatari", tra le grandi e le piccole imprese, tra le aree geografiche. Questa disuguaglianza distributiva potrebbe aumentare la vulnerabilità dei ritardatari e in conclusione ridurre la resilienza economica.

Obiettivo delle politiche di sostegno all'innovazione dovrebbe essere intervenire per ridurre tale distanza e colmare i gap.

Un'altra lezione appresa dalla pandemia è la necessità di promuovere la fiducia nella scienza e nella tecnologia, comunicando con attenzione anche le incertezze, fornendone una presentazione equilibrata ed essendo trasparenti sugli inevitabili errori.

Indubbiamente, la pandemia e i suoi effetti offrono un chiaro richiamo alla necessità di passare a società più sostenibili, eque e resilienti ed è in questa direzione che dovrebbero essere rifocalizzate le politiche dei governi in materia di scienza, tecnologia e innovazione.

Molteplici gli elementi sottolineati nel documento per raggiungere l'obiettivo.

Primo: la politica deve essere in grado di guidare gli sforzi di innovazione dove sono più necessari. Sebbene efficaci per incentivare le imprese a innovare, gli incentivi fiscali per R&S – quelli generalmente utilizzati - non sono mirati e tendono a generare innovazioni incrementali. Misure dirette ben progettate, invece, sono potenzialmente più adatte a sostenere la ricerca a lungo termine e ad alto rischio. Secondo il report, i governi devono rivedere i loro portafogli di politiche per garantire un adeguato equilibrio tra misure dirette e indirette e mirare a innovazioni che generano beni pubblici (ad es. sulla salute) o hanno un alto potenziale di spillover di conoscenza. 

Secondo: è evidente la necessità di affrontare problemi complessi come COVID-19 con una ricerca transdisciplinare a cui le attuali norme e istituzioni del sistema scientifico non sono adatte e che, dunque, vanno opportunamente ripensate. 

Terzo: il sostegno alle tecnologie emergenti (es. la biologia ingegneristica e la robotica), deve essere collegato a missioni più ampie, come ad esempio la resilienza sanitaria, che inglobano principi di innovazione responsabile. Anticipare i problemi nel corso dell'innovazione e indirizzare la tecnologia verso i migliori risultati deve essere l'imperativo. 

Quarto: è ormai non più procrastinabile la riforma del dottorato e della formazione post-dottorato. Bisogna eliminare la precarietà iniziale dei ricercatori, che li priva di prospettive, e supportare invece percorsi di carriera mirati a migliorare la capacità delle società di reagire alle crisi, affrontando le sfide future con risposte basate sulla scienza.  La crisi ha anche evidenziato la necessità per il mondo accademico di formare professionisti e scienziati di supporto alla ricerca con competenze digitali.

Quinto: le sfide globali richiedono soluzioni globali che attingano alla cooperazione internazionale nelle tematiche STI. Lo sviluppo dei vaccini COVID-19 ha beneficiato delle piattaforme tecnologiche agili che possono essere attivate quando emergono nuovi patogeni. La pandemia ha permesso l'utilizzo di meccanismi globali efficaci e sostenibili per supportare la gamma e la portata della R&S necessaria. Tocca ora ai governi definire valori comuni per garantire condizioni di parità per la cooperazione scientifica e un'equa distribuzione dei suoi benefici.

Infine, il documento afferma la necessità di un'agenda politica STI più ambiziosa: acquisire capacità dinamiche per adattarsi e apprendere di fronte ad ambienti in rapida evoluzione è l'unica opzione per migliorare le proprie politiche STI.

Oggi il mondo è ancora nel mezzo della crisi del COVID-19 e permangono molte incertezze sulle forme dei sistemi di ricerca e innovazione e su come esse possano aiutare a risolvere le grandi sfide a lungo termine delle società. Obiettivo del report Science, Technology and Innovation Outlook 2021 è fornire dati e analisi che possano aiutare i responsabili delle politiche nel valutare le loro opzioni in questi tempi di crisi e opportunità.

Valenzano, 1 febbraio 2021

 

 


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