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SEMPLIFICAZIONE E INNOVAZIONE DIGITALE

 

 

È stata pubblicata la settimana scorsa in Gazzetta ufficiale la legge di conversione del decreto "Semplificazione e innovazione digitale", la base normativa per velocizzare il processo di trasformazione digitale del Paese.

"Abbiamo ora un insieme di norme che ci permette di accelerare lo sviluppo migliorando la qualità della vita dei cittadini e agevolando il lavoro delle imprese – ha sottolineato la Ministra dell'Innovazione tecnologica e della Digitalizzazione Paola Pisano presentando il provvedimento - Con questa legge dimostriamo all'Europa che ci stiamo già muovendo nella direzione indicata dal Recovery Fund.

La legge ha l'obiettivo di semplificare i rapporti di cittadini e imprese con la Pubblica amministrazione e contribuire al rilancio economico del Paese dopo la crisi generata dalla pandemia.

I contenuti del provvedimento saranno anche la base di partenza per l'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund e sulla realizzazione della rete unica delle comunicazioni, come la Pisano ha specificato anche mercoledì 16 settembre durante l'audizione alla Camera della Ministra sul tema.

Con il provvedimento è stata fissata al 28 febbraio 2021 la scadenza entro la quale  le amministrazioni sono tenute ad avviare i loro processi di trasformazione digitale e rendere disponibili i loro servizi pubblici attraverso lo smartphone, lo strumento più usato dagli italiani per comunicare a distanza. È stata comunque prevista flessibilità per i piccoli Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti, tenendo conto anche delle difficoltà legate all'emergenza Covid-19.

Il concetto che ha guidato l'impostazione della legge è che la transizione digitale passi attraverso la cultura dell'innovazione e per questo è necessario predisporre la pubblica amministrazione ad utilizzare nuovi approcci e nuove tecnologie offerte dal mercato per rispondere alle sfide della nostra società in campi diversi, come ad esempio la mobilità e la medicina. Ed è per questo che la norma del decreto su "diritto a innovare" prevede procedure semplificate di cui beneficeranno imprese, start up e centri di ricerca per sperimentare progetti innovativi per lo sviluppo.

Anche il Decreto legge "Cura Italia" ha introdotto disposizioni per aiutare la Pubblica amministrazione nel dotarsi di tecnologie innovative, con l'intento di agevolare le attività da remoto come il lavoro agile e la didattica a distanza.

In partciolare a legge prevede che:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e CIE (Carta d'identità elettronica italiana) abbiano lo stesso valore di un qualsiasi documento d'identità nello svolgimento di pratiche amministrative online e diventino l'identità digitale unica, le sole credenziali per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione.
  • L'app IO sia il canale per accedere da smartphone a tutti i servizi pubblici resi in digitale.
  • La raccomandata cartacea sia sostituita da una comunicazione digitale, attraverso la piattaforma per la notifica degli atti amministrativi.
  • Si progettino e si mettano in campo interventi per favorire l'uso di strumenti informatici da parte di persone con disabilità e che le persone con disabilità possano circolare con i loro veicoli nelle zone a traffico limitato (Ztl) su tutto il territorio nazionale con un unico permesso.
  • La Pubblica amministrazione progetti, realizzi e sviluppi i propri sistemi e servizi informatici e digitali, basandosi su regole omogenee, valide su tutto il territorio nazionale, introdotte dal Codice di condotta tecnologica.
  • Sia semplificata la gestione e il funzionamento della Piattaforma digitale nazionale dati.
  • I concessionari di servizi pubblici forniscano all'amministrazione concedente i dati, in formato aperto e riutilizzabile.
  • Sia introdotto per la Pubblica amministrazione l'obbligo di migrare i propri Centri elaborazione dati (Ced) che non hanno i requisiti di sicurezza fissati dall'Agenzia per l'Italia digitale (Agid) verso un'infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata in Italia, premessa della possibile creazione di un cloud nazionale.
  • Quella digitale diventi la modalità abituale di comunicazione tra uffici pubblici e tra amministrazioni e cittadini.
  • Siano introdotte agevolazioni per chi voglia sperimentare progetti di innovazione e digitalizzazione potenzialmente utili allo sviluppo del nostro Paese.

Approfondimenti:

Valenzano, 23 settembre 2020

 

 


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