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UE: NUOVE MISURE PER LA CONDIVISIONE DATI

 

 

Lo scorso  6 aprile il Parlamento d'Europa ha adottato la legge sulla governance dei dati. Obiettivo del Data Governance Act è promuovere la condivisione volontaria dei dati basata sulla la fiducia, dando più controllo a cittadini e aziende, garantendo loro nuove regole per un accesso equo.

In partivolare, l'Atto sulla governance dei dati (Data Governance Act - DGA)concordato con il Consiglio nel novembre 2021, mira ad accrescere la fiducia dei cittadini nell'intensificazione della condivisione dei dati, a creare nuove norme UE sulla neutralità dei mercati dei dati, a favorire il riutilizzo di alcuni dati detenuti dal settore pubblico e creare spazi europei dei dati in settori strategici.

L'approvazione, avvenuta a seguito di negoziati che hanno mirato a non permettere agli operatori dei Paesi non-UE di abusare del sistema, è basata sul principio guida di consentire un maggiore accesso ai dati per sbloccare il potenziale dell'intelligenza artificiale e sfruttare il potenziale dei dati, messi a disposizione per finalità di interesse generale, come la ricerca scientifica, l'assistenza sanitaria, la lotta ai cambiamenti climatici o il miglioramento della mobilità.

La relatrice Angelika Niebler (PPE, DE) ha dichiarato: "Il nostro obiettivo con il DGA è quello di porre le basi per un'economia dei dati di cui le persone e le imprese possano avere fiducia. La condivisione dei dati può svilupparsi solo se fiducia ed equità sono garantite, stimolando nuovi modelli di business e l'innovazione sociale. L'esperienza ha dimostrato che la fiducia - che si tratti di fiducia nella privacy o nella riservatezza dei dati aziendali di valore - è un tema fondamentale. Il Parlamento ha insistito su un campo di applicazione chiaro, assicurandosi che il principio della fiducia sia iscritto nel futuro dell'economia dei dati in Europa." Anche per  questo sono stati stabiliti requisiti precisi per stabilire quali servizi rientreranno nel campo di applicazione delle nuove regole.

Secondo le stime della Commissione europea, la quantità di dati generati dagli enti pubblici, dalle imprese e dai cittadini dovrebbe quintuplicarsi nel periodo 2018-2025. Le nuove norme consentiranno di utilizzare tali dati e gettare le basi per la creazione di spazi europei per i dati settoriali a beneficio di società, imprese e cittadini e così la nuova legge aiuterà le startup e le imprese a utilizzare i big data e a stimolare l'innovazione.

"Siamo all'inizio dell'era dell'IA e l'Europa avrà bisogno di sempre più dati. - ha aggiunto la Niebler - Questa legislazione dovrebbe rendere facile e sicuro attingere ai numerosi bacini di dati sparsi in tutta l'UE. La rivoluzione dei dati non aspetterà l'Europa. Dobbiamo agire ora se le aziende digitali europee intendono avere un posto tra i migliori innovatori digitali del mondo".

In questa direzione, gli enti pubblici non potranno creare diritti esclusivi di riutilizzo di alcuni dati. Il periodo di esclusiva sarà limitato a 12 mesi per i nuovi contratti, e a due anni e mezzo per quelli esistenti, così da rendere un maggior numero di dati accessibili a start-up e piccole e medie imprese. Inoltre, il nuovo quadro normativo faciliterà anche le aziende, i privati e le organizzazioni pubbliche che desiderano condividere i dati a vantaggio della società attraverso il data altruism (ovvero il consenso all'utilizzo dei dati con finalità altruistiche). Allo scopo le organizzazioni di intermediazione riconosciute nell'Unione avranno una maggiore visibilità e useranno un logo comune riconoscibile in tutta l'Unione che certifichi la loro conformità al DGA.

big data svolgono un ruolo fondamentale nella trasformazione digitale dell'UE  nei più svariati settori, dall'agricoltura alla salute, e il loro uso è anche  essenziale per sbloccare il potenziale dell'intelligenza artificiale.

In questo senso le nuove norme sono in piena sintonia con le raccomandazioni finali della commissione speciale del Parlamento sull'intelligenza artificiale nell'era digitale (AIDA) adottate lo scorso  22 marzo, dopo 18 mesi di analisi.

In particolare il testo adottato afferma che l'UE è rimasta indietro nella corsa globale alla leadership tecnologica  sull'uso dell'intelligenza artificiale (IA) e che il dibattito pubblico dovrebbe concentrarsi sul suo enorme potenziale evitando che gli standard vengano sviluppati altrove in futuro, magari da attori non democratici. L'UE invece deve agire come normatore globale nell'IA.

L'IA, infatti, se combinata con istruzione e formazione, può sostenere l'innovazione, la crescita sostenibile e creare nuovi posti di lavoro in materia di salute, ambiente e cambiamento climatico, può aiutare a combattere le pandemie e la fame nel mondo, nonché migliorare la qualità della vita delle persone attraverso la medicina personalizzata. 

La bozza di testo approvato sottolinea inoltre che le tecnologie di intelligenza artificiale artificiale consentono l'automazione dell'elaborazione delle informazioni su una scala senza precedenti e potrebbero porre questioni etiche e legali cruciali.

I regimi autoritari applicano i sistemi di intelligenza artificiale per controllare, esercitare la sorveglianza di massa e classificare i propri cittadini o limitare la libertà di movimento. Le piattaforme tecnologiche dominanti le utilizzano per ottenere maggiori informazioni sulle persone. Tale profilazione pone rischi per i sistemi democratici e per la salvaguardia dei diritti fondamentali, perciò è importante raggiungere un consenso all'interno della comunità globale sugli standard minimi per l'uso responsabile dell'IA

Approfondimento

Grazie alla nuova normativa sullo scambio di dati, le aziende potranno avere accesso ai dati a un costo inferiore e con meno barriere all'ingresso nel mercato dei dati. Questo garantirà inoltre, un consumo energetico più intelligente, in grado di aiutare a ridurre le emissioni e persino a consentire la personalizzazione dei medicinali. Le possibilità sono praticamente illimitate.

Il Parlamento Europeo, allo scopo, ha predisposto un'infografica con maggiori informazioni sulla definizione, i vantaggi e le sfide dei big data.

L'obiettivo delle nuove norme è quello di creare fiducia nella condivisione dei dati rendendola più sicura, più semplice e in linea con la legislazione sulla protezione dei dati. Tutto questo sarà possibile grazie a diverse tecniche come l'anonimizzazione dei dati, la condivisione dei dati e accordi legalmente vincolanti firmati dai riutilizzatori dei dati.

Le nuove regole consentiranno un migliore utilizzo dei dati raccolti in alcune aree del settore pubblico. Serviranno inoltre a promuovere la creazione di spazi di dati europei per la condivisione di dati in settori chiave, come salute, ambiente, energia, mobilità, produzione industriale, servizi finanziari, pubblica amministrazione o aree tematiche come il Green Deal europeo.

Le nuove regole sui mercati dei dati (di solito piattaforme online in cui gli utenti possono acquistare o vendere dati) contribuiranno ad aumentare la fiducia nei confronti dei nuovi intermediari e a farli riconoscere come organizzatori di dati affidabili.

Gli standard hanno lo scopo di creare un'alternativa alle piattaforme di big data che hanno accumulato enormi quantità di dati.

La neutralità dei fornitori di servizi di intermediazione dati è fondamentale. 

I sondaggi di Prymes hanno reso noto he molte aziende sono riluttanti a condividere i dati perché temono che finiscano nelle mani sbagliate. Allo stesso modo, i cittadini, se condividono dati sanitari sensibili vogliono essere sicuri che siano gestiti da un'organizzazione fidata che deve seguire determinate regole. Con la legge sulla governance dei dati, in particolare con il sistema di certificazione, si stabilizzano mercati dei dati di cui le aziende e i cittadini possono fidarsi.

Per sfruttare al meglio i dati messi a disposizione volontariamente per obiettivi di interesse generale, come la ricerca scientifica, l'assistenza sanitaria, la lotta ai cambiamenti climatici o il miglioramento della mobilità, i servizi di condivisione dei dati affidabili saranno più visibili e utilizzeranno un logo europeo comune che certifica la loro conformità alla DGA.

Il Parlamento ha anche rafforzato il Data Innovation Board che fornirà tutte le competenze necessarie per prendere decisioni sulla governance dei dati, così come utilizzerà la Commissione sulla sicurezza informatica per lo scambio e l'archiviazione di dati e spingerà per la standardizzazione internazionale e la portabilità dei dati.

Prossime tappe

Il testo dovrà ora essere adottato formalmente dal Consiglio UE ed entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Valenzano, 20 aprile 2022

 

 


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