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WIRED DIGITAL DAY 11/02/2020 - MATTINA

 

 

Wired Digital Day: il racconto della giornata

Teatro Petruzzelli gremito, platea al completo, come pure il primo ordine di palchi, per la terza edizione in Puglia del Wired Digital Day, voluta dalla Regione Puglia in collaborazione con la società in house Puglia Sviluppo e realizzata da Wired Italia.

Dopo il saluto di Eugenio Di Sciascio, a nome del sindaco di Bari Antonio De Caro,  il Wired Digital Day parte con le suggestioni di Paolo Nespoli, astronauta dall'Agenzia spaziale italiana, inglobato nel corpo astronauti europeo dell'Esa e distaccato al Johnson Space Center della Nasa a Houston. Il suo primo volo nello spazio è del 2007 e da allora ha passato complessivamente 313 giorni nello spazio. "Prendete il controllo del vostro futuro e sognate cose impossibili perché sono quelle che cambiano voi e il vostro futuro e, quando vi svegliate, datevi da fare per realizzarle".

È l'invito dell'astronauta ai giovani in sala.

 

Il suo discorso sul palco del Petruzzelli evoca emozioni entusiasmanti, parla di sfide all'apparenza impossibili e di errori necessari per crescere e si chiude con le spettacolari immagini del suo video "The Sound (& Visions) of Silence" e con l'affermazione di Nespoli che: "siamo troppo spesso concentrati sui nostri piccoli confini e prestiamo poca attenzione all'unico confine importante e uguale per tutti noi: l'atmosfera."

Dopo i sogni spettacolari, si ritorna sulla terra per un sogno che diventa realtà: il primo spazio porto a decollo verticale in via di realizzazione in Puglia, a Grottaglie, perché come dice Giovanni Sylos Labini, Ceo di Planetek Italia e vicepresidente del distretto aerospaziale pugliese: "Non siamo solo la spa dell'Europa." Porti, aeroporti, microsatelliti, nella nostra regione raccontano una realtà possibile fatta di ricerca, innovazione e industrie ad alta densità di conoscenza che disegnano un territorio in buona salute e con incredibili potenzialità. A patto però, di lavorare in sinergia, come affermano Ugo Patroni Griffi, presidente della Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale e Antonio Maria Vasile, vicepresidente di Aeroporti di Puglia.

Si continua davanti a una platea giovane, con molti studenti attenti fino alle ultime battute, e si parla di industria 4.0 e di lavoro che cambia ai tempi dell'intelligenza artificiale. Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl e Stefano Da Empoli, presidente dell'Istituto per la competitività (I-Com), think tank fondata nel 2005 sono convinti che lavoro, formazione competenza debbano tornare al centro del dibattito e che sia necessario un grande investimento su istruzione e formazione per rispondere alle sfide del futuro.

Di Blue economy e di tende che raccolgono le alghe in grado di assorbire le microplastiche ci parla in videoconferenza dal Giappone Gunter Pauli, economista e imprenditore che nel 1994 ha fondato Zeri (Zero Emission Research Initiative), una rete internazionale di scienziati, studiosi ed economisti che immaginano soluzioni innovative e nuovi modi di produzione e di consumo dei prodotti. Mettere la tecnologia al servizio dell'ambiente per sviluppare un'economia sostenibile, in grado di proteggere la natura è il fulcro del suo discorso perché: "Lo sviluppo sostenibile non è un'utopia, ma una necessità per poter crescere in equilibrio con l'ecosistema."

Nella sessione dedicata alla cybersecurity c'è spazio per gli aneddoti dei cyberattacchi con i ramsomware attivi sin dal 1989, come racconta Carola Frediani, giornalista e Cybersecurity Awareness Manager, e per le soluzioni per proteggere le reti illustrate da Alessandro La Volpe, Vice President Ibm Cloud & Cognitive Software. Mentre Gianni Semeraro, professore ordinario di informatica presso l'Università di Bari Aldo Moro, dove insegna Accesso intelligente all'informazione ed elaborazione del linguaggio naturale e Linguaggi di programmazione, ci parla con orgoglio del 50ennale della facoltà, appena celebrato, e di competenze stratificate nel tempo che formano professionisti in grado di trovare lavoro, una volta solo nel nord dell'Italia, e ora anche qui in Puglia. Infine Marco Curci, direttore IT di InnovaPuglia, racconta dell'esperienza dell'infrastruttura cloud regionale come garanzia di sicurezza, perché diminuisce la superficie d'attacco e non solo. Un'analisi continua delle vulnerabilità e assessment periodici caratterizzano una struttura organizzativa costruita per assicurare gli utenti. 

"Ma non basta la semplice sicurezza delle infrastrutture, - ha affermato Curci - è necessario lavorare perché anche i servizi digitali siano intrinsecamente sicuri. InnovaPuglia garantisce tutto questo ai sistemi informativi della regione, compresi quelli sanitari che macinano un mucchio di dati sensibili, e, a seguito dell'accordo con AGID stipulato nel 2019, è pronta ad accompagnare i comuni e gli enti locali in un percorso di migrazione verso il cloud, attraverso il CERT regionale e con un programma per coinvolgere, accompagnare, cambiare, organizzare gli enti con la formazione, la conoscenza, l'aggiornamento e una attenta personalizzazione dei servizi." 

Si può parlare di tecnologie digitali anche in musica, e infatti Max Casacci, musicista, produttore e cofondatore dei Subsonica racconta la sua storia professionale e artistica come  un viaggio senza sosta tra sperimentazione underground, vette delle classifiche, incessante lavoro dietro le quinte, promozione di iniziative culturali e artistiche e visibilità pop perché come afferma: "Creatività, fare cultura è una risposta fondamentale a un mondo in trasformazione."

È la volta della prima delle aziende innovative pugliesi che si raccontano, tre storie di giovani imprenditori che hanno deciso di mettersi in gioco nella loro regione, con un'idea tutta nuova da far crescere. Diego Marra co-fondatore di Cinemagica, presenta la sua struttura in grado di realizzare esperienze immersive a 360 gradi di grande qualità. "Progettiamo e realizziamo esperienze immersive, integrando virtuale e reale per sorprendere ed emozionare" dice.

Si va avanti con il secondo intervento in lingua inglese: Evgeny Morozov, sociologo tra i fondatori di Decode, mette in scena tutti rischi che affrontiamo quando ci confrontiamo con i colossi globali del software e cosa possiamo fare per sviluppare piattaforme digitali collettive di co-progettazione. Ci parla dell'esperienza di Barcellona, dove i grandi player tecnologici americani avevano promosso un modello di smart city dove la tecnologia poteva essere una facile soluzione a qualsiasi tipo di problema, mentre stavano in realtà privatizzando le infrastrutture critiche della città. Barcellona ha riconosciuto invece la sua sovranità tecnologica, co-creando in maniera partecipata insieme ai cittadini, alle imprese e all'ecosistema locale, un piano strategico per l'innovazione digitale della città che ripensa la tecnologia al servizio di una società più giusta e democratica. Il progetto è basato su tre pilastri: la trasformazione digitale per rendere il governo della città più trasparente e aperto attraverso lo sviluppo di standard etici per appalti, contratti pubblici e politica dei dati; l'innovazione digitale per sviluppare piattaforme collaborative per la gestione dei servizi e promuovere la manifattura digitale e la tecnologia 4.0; l'empowerment, la democrazia, l'educazione digitale e l'inclusione sociale con un focus molto forte sulla nuova occupazione e la questione di genere.

La mattina si chiude con l'intervista di Federico Ferrazza, direttore di Wired, a Michele Emiliano.

Il presidente della Regione Puglia parla con orgoglio dei dati economici pugliesi. "In quattro anni abbiamo avuto un incremento di più di quattro punti del Pil, abbiamo le esportazioni che sono salite del nove per cento, l'occupazione è aumentata di centotrentamila unità in quattro anni e mezzo".

"Wired  - ha continuato Emiliano - è una rivista che segue la Puglia con grandissima attenzione da sempre. Noi ci sentiamo sotto osservazione ma anche coccolati, perché Wired riporta anche la nostra grande attenzione per la tutela dell'ambiente e il tema della sostenibilità, l'argomento appunto, della giornata odierna. Questo consente alla Puglia di esibire la sua testardaggine nel difendere la salute, l'ambiente, la ragionevolezza delle imprese industriali, ma contemporaneamente nel fare dell'approccio scientifico alla decisione politica e dell'innovazione tecnologica la base per l'emancipazione dei sud e del Mezzogiorno."

Il discorso ha affrontato anche i problemi della Puglia: dalla questione dell'Ilva alla Xylella, ma sempre affermando la caparbietà e la perseveranza con cui si sono sostenute idee delle quali si era profondamente convinti.

"La sostenibilità – ha continuato il presidente – è la chiave dell'unico futuro possibile e la Puglia ha dimostrato ampiamente di aver ricoperto un ruolo importante su questo tema. Abbiamo combattuto battaglie pionieristiche su cui il mondo ci sta dando ragione. Le nostre imprese oggi investono in ricerca, sviluppo e innovazione quasi il 40% delle risorse messe a disposizione con i nostri strumenti di agevolazione, più del doppio di cinque anni fa. E proprio grazie all'innovazione, hanno reso sostenibili le strutture aziendali, i macchinari, i prodotti. E gli sforzi per la sostenibilità tornano indietro moltiplicati per l'economia e per le persone. La nostra regione sta crescendo ininterrottamente dal 2015 e sono aumentati anche i redditi delle famiglie. Tutto ciò avviene perché la nostra idea di sostenibilità è trasversale ad ogni tema, e perché la stiamo realizzando grazie al coinvolgimento dei cittadini".

Non è mancato un riferimento politico alle prossime elezioni regionali, al PD e al movimento delle sardine.

"Il nostro è un nuovo modello politico basato sulla partecipazione e sui programmi, un modello di capitalismo intelligente, da cui tenere fuori gli incapaci, ma in cui è importante negoziare e gestire, anche sfidando la storia".

"Partecipazione, tecnologia, studio e competenza, lotta politica, perseveranza e resistenza: queste le caratteristiche del modello pugliese" ha concluso Emiliano.

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Valenzano, 11 febbraio 2020

 

 

 

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