L'Europa per l'innovazione

In uno scenario di preoccupazioni sociali crescenti e di debolezza economica, l'Europa interviene con l'iniziativa "L'Unione dell'innovazione", che definisce la prima strategia integrata nell'ambito dell'innovazione della UE, e con lo stanziamento di 7 miliardi di euro per la ricerca nell'ambito del VII Programma Quadro.

Già  nel 2010 l'Unione europea ha varato la strategia Europa 2020  per guidare la ripresa economica e presentare un'agenda completa sull'evoluzione verso un'economia più competitiva, sostenibile e inclusiva. Oggi con il varo dell'iniziativa faro "L'Unione dell'innovazione", l'Europa delinea le modalità con cui  affronterà la emergenza dell'innovazione, mediante un approccio strategico che integri gli strumenti e i soggetti della ricerca e dell'innovazione. L'iniziativa impegna l'UE e gli Stati membri a creare un contesto favorevole per rendere l'ambiente economico più aperto all'innovazione, agevolare l'accesso ai finanziamenti privati, completare lo Spazio europeo della ricerca e affrontare le grandi sfide della società. In questo contesto, la scorsa settimana, è stato pubblicato il rapporto sulla "Competitività dell'Unione dell'Innovazione". Il nuovo rapporto 2011 offre un approfondimento sulle analisi statistiche ed economiche dei processi di innovazione e dell'evoluzione della ricerca negli stati membri, evidenziandone punti di forza e di debolezza. Il documento è nei fatti un quadro di riferimento preciso su cui basare le future scelte di politica regionale e nazionale.

Contemporaneamente sono stati stanziati, 7 miliardi di euro per la ricerca. Il 19 luglio scorso l'Unione europea, con la commissaria Máire Geoghegan-Quinn, ha dato il via al più corposo pacchetto di finanziamenti alla ricerca mai messo a disposizione da Bruxelles, un assist per aziende e ricercatori impegnati in progetti di innovazione. I 7 miliardi, con 39 bandi su 53 disponibili già da oggi, rientrano nell'ambito del VII Programma Quadro che ha un valore complessivo di 53 miliardi per il periodo 2007-2013. I finanziamenti sono rivolti a tutti gli attori europei della ricerca: università, istituti di ricerca, grandi industrie, piccole imprese, istituzioni finanziarie.Alle Pmi, stimate in circa 3mila soggetti, è riservata una fetta di circa 1 miliardo di euro.

Tra i settori di ricerca, in prima fila c'è l'information and communication technology(ICT), con lo stanziamento di 1.325 milioni, seguita dalla salute  con 656 milioni. Iniziative specifiche riguardano, tra gli altri temi, anche la mobilità e i trasporti puliti, i cambiamenti climatici e la biodiversità, gli edifici ad alta efficienza energetica. Poco meno di 900 milioni, invece, andranno a finanziare le "azioni Marie Curie" che supportano i ricercatori altamente qualificati  e tra questi 20 milioni sono destinati a un progetto pilota per sostenere i dottorati industriali europei. Bruxelles mira a favorire la nascita di 174mila posti di lavoro nel breve periodo e 450mila nell'arco di 15 anni, un traguardo sicuramente ambizioso. (i.cam)

Scarica la sintesi del rapporto sulla "Competitività dell'Unione dell'Innovazione".

Per saperne di più su 7 miliardi di euro per la ricerca di punta

Valenzano, 21 luglio 2011


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