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DATI EUROSTAT 2018

 

La situazione europea è complessivamente immutata, con pochi segnali positivi, quella che emerge dalla rilevazione Eurostat 2018 su cui si baserà il calcolo del DESI (Digital Economy and Society Index).

 

Dall'analisi effettuata da Eurostat nel 2018, permane il trend positivo nelle aree in cui erano già stati raggiunti i target europei fissati per il 2015: Popolazione che usa servizi di eGovernment e trasmette moduli (34% + 4% rispetto al 2017); Popolazione che usa internet regolarmente (83% +2%); Popolazione che non ha mai usato internet, (11% - 2%). Infine viene raggiunto, se pur in ritardo, il target fissato per il 2015 (50%) sull'indicatore Popolazione che usa servizi di eGovernment (52% +3%).

Permangono invece i problemi del divario tra i Paesi (ad esempio per la Popolazione che usa regolarmente Internet la media è dell'83% e si ottiene grazie a Paesi come la Danimarca, che è al 95%, e Paesi con gravi ritardi, al 64%).  È confermata ancora l'arretratezza delle PMI: nessun progresso, ad esempio,  delle PMI che vendono online (17%), l'indicatore più critico, derivato dal 32% della Danimarca  e dal 6% della Bulgaria o 10% dell'Italia.

L'Italia, di contro,  mostra progressi su tutti i fronti, ma in nessuno di questi riesce a ridurre il divario con gli altri Paesi europei in modo significativo.

  • Resta elevato il divario digitale di genere: 5% è il gap tra maschi e femmine di chi non ha mai usato internet, con una riduzione nei più giovani fino a sparire nella fascia tra 16 e 24 anni.
  • Indietro sull'uso regolare di internet, l'Italia è al 72%, lontana da Francia (85%) e Germania (90%) e qui i giovani italiani tra i 16 e i 24, pur con l'elevata percentuale del 92%, sono gli ultimi dei Paesi europei.
  • Alta (19%) la percentuale di chi non ha mai usato Internet, con un trend di riduzione (3%) ma inferiore a paesi come Romania,Croazia.
  • Per gli usi di Internet (il DESI nel 2018 ci collocava all'ultimo posto) non si registrano recuperi rilevanti (ad esempio internet banking dal 31 al 34% ma la Germania passa dal 56% al 59%).
  • Rimane invariata la forbice tra le regioni (ad esempio e-commerce (19% della Campania, 48% Provincia di Trento)  
  • Per l'utilizzo dei servizi di e-government non si vedono gli effetti delle politiche nazionali, ad esempio lieve progresso dal 13% al 15% di chi ha sottoposto moduli digitali all'amministrazione, ma a fronte di una media europea del 34%.

Sull'Italia non abbiamo ancora i dati 2018 a disposizione su tutte le aree, ma si può comunque affermare che se prosegue il miglioramento sulle diverse aree di indicatori, non si registra un recupero significativo nei confronti dei Paesi europei di riferimento per dimensione  quali Spagna, Francia, Germania, Regno Unito. Servizi di e-government, innovazione delle PMI, usi di Internet sono le aree di maggiore arretratezza. Si registrano ritardi anche in alcuni programmi strategici (SPID o ANPR).

In questo scenario il  Piano Triennale per l'IT delle PA ha contribuito a migliorare la situazione di base  e ci si aspetta che il prossimo Piano Triennale 2019-2021 preveda ulteriori avanzamenti sui temi chiave delle competenze, in particolare della PA, e della gestione del cambiamento.

Per alcuni versi la Puglia è da ritenersi nel mezzogiorno una regione virtuosa, con alcuni avanzamenti significativi, ma ancora ampiamenti insufficienti a definire un quadro di innovazione profonda in senso digitale del territorio.

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Valenzano, 10 gennaio 2019