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RAPPORTO SVIMEZ 2017

 

 

"Il Mezzogiorno è uscito dalla lunga recessione e nel 2016 ha consolidato la ripresa, registrando una performance per il secondo anno superiore, se pur di poco, rispetto al resto del Paese e secondo le previsioni, il mezzogiorno resta agganciato alla ripresa economica dell'Italia anche nel 2017 e nel 2018. Tuttavia la ripresa congiunturale è insufficiente ad affrontare le emergenze sociali."

Queste le proposte SVIMEZ nel Rapporto 2017 sull'economia del Mezzogiorno presentato ieri a Roma, nella Sala della Lupa, alla Camera dei Deputati.

I principali fattori critici sono: il tasso di occupazione, nel Mezzogiorno ancora il più basso d'Europa (35% inferiore alla media UE) e Il saldo migratorio che al Sud continua a essere negativo e sfiora le 28 mila unità, mentre nel Centro Nord è in aumento di 93.500 che porta alla stima di una perdita di circa 200 mila laureati meridionali.

E infatti nella fotografia del Mezzogiorno che ci offre il Rapporto si parla di un Sud che è "un'area non più giovane né tantomeno il serbatoio di nascite del Paese".

Secondo le stime SVIMEZ, aggiornate a ottobre, nel 2017 il PIL italiano cresce dell'1,5%, risultato del +1,6% del Centro-Nord e del +1,3% del Sud. Nel 2018 il saggio di crescita del PIL nazionale si attesta al1',4% con una variazione territoriale dell'1,4% nel Centro-Nord e dell'1,2% al Sud. A trascinare l'evoluzione positiva del PIL nel 2017 e nel 2018 l'andamento della domanda interna, che al Sud registra, rispettivamente, +1,5% e +1,4% (nel Centro-Nord, invece, aumenta quest'anno del +1,6% e il prossimo del +1,3%). Nel 2018 la SVIMEZ prevede un significativo aumento sia delle esportazioni che degli investimenti totali, che cresceranno più nel Mezzogiorno che al Centro-Nord: le esportazioni del +5,4% rispetto a +4,3%, gli investimenti del 3,1% rispetto a +2,7%. Aumento apprezzabile anche dell'occupazione: +0,7% al Sud sia nel 2017 che nel 2018, e +0,8% in entrambi gli anni al Centro Nord.

A dispetto dei luoghi comuni che descriverebbero un Sud inondato di risorse e dipendenti pubblici, cè un forte ridimensionamento della P.A. nel Mezzogiorno, tra il 2011 e il 2015: -21.500 dipendenti pubblici (nel Centro-Nord sono calati di -17.954 unità) e una spesa pro capite corrente consolidata della P.A. (fonte CPT) pari al 71,2% di quella del Centro-Nord. Un divario in valore assoluto di circa 3.700 euro a persona. La proposta è di una profonda riforma della PA, ma anche un rafforzamento attraverso l'inserimento di personale più giovane a più alta qualificazione. 

Si sta consolidando un drammatico dualismo generazionale, al quale si affianca un deciso incremento dei lavoratori a bassa retribuzione, conseguenza dell'occupazione di minore qualità e della riduzione d'orario, che deprime i redditi complessivi. Secondo la SVIMEZ, la crescita dei posti di lavoro nell'ultimo biennio riguarda innanzitutto gli occupati anziani, nella media del 2016 si registrano ancora oltre 1 milione e 900 mila giovani occupati in meno rispetto al 2008. E poi il lavoro a tempo parziale, che però non deriva dalla libera scelta individuale ma è involontario. 

La SVIMEZ ha elaborato anche una stima inedita del depauperamento di capitale umano meridionale. Considerando il saldo migratorio dell'ultimo quindicennio, si parla di una perdita di circa 200 mila laureati meridionali, e moltiplicata questa cifra per il costo medio che serve a sostenere un percorso di istruzione elevata, la perdita netta in termini finanziari del Sud ammonterebbe a circa 30 miliardi, trasferiti alle regioni del Centro Nord e in piccola parte all'estero. Quasi 2 punti di PIL Nazionale.

Infine la ripresa non migliora il contesto sociale. Nel 2016 10 meridionali su 100 risultano in condizioni di povertà assoluta, contro poco più di 6 nel Centro Nord. L'incidenza della povertà assoluta nel 2016 nel Mezzogiorno aumenta nelle periferie delle aree metropolitane e nei comuni più grandi. Il rischio di cadere in povertà è triplo al Sud rispetto al resto del Paese, nelle due regioni più grandi, Sicilia e Campania, sfiora il 40%.

Per approfondimenti: http://www.svimez.info/384

Sintesi per la stampa

Introduzione e Sintesi e Appendice statistica dell'Introduzione e Sintesi

Valenzano, 8 novembre 2017