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RESPONSABILI PER LA TRANSIZIONE AL DIGITALE: I DATI DI IPA

La circolare n. 3 del 1° ottobre 2018, adottata dal Ministro Bongiorno, accende nuovamente i riflettori sull'importanza della figura del Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD)  come previsto  dall'art. 17 del CAD.

 

Come è noto, l'obbligo di individuare un'apposita struttura in grado di garantire l'attuazione delle linee strategiche sulla digitalizzazione definite dal Governo, un ufficio cui affidare "la transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione", è esteso a tutte le PA. È anche definito che la figura professionale da individuare  debba essere dotata di "adeguate competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriali" e debba rispondere direttamente all'organo di vertice politico, o in assenza di quest'ultimo, al vertice amministrativo dell'ente.

Secondo la circolare del 1° ottobre scorso, proprio la dipendenza dall'organo politico "denota la volontà del legislatore di ricondurre immediatamente al vertice dell'amministrazione la governance della transizione del Paese al digitale, attraverso la realizzazione di servizi pubblici rivisitati in un'ottica che ne preveda la piena integrazione con le nuove tecnologie e non più la giustapposizione di queste ultime alle esistenti forme di organizzazione".

La circolare sottolinea anche come, dalla data di entrata in vigore dell'obbligo di nomina del RTD (14 settembre 2016) ad oggi, solo "un numero limitato di amministrazioni ha provveduto ad individuare tale figura, essenziale per la digitalizzazione coordinata del Paese" come è ampiamente dimostrato dai dati registrati su Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA).

  • Ministeri, attualmente 9 su 13 hanno pubblicato su IPA il nominativo del Responsabile dell'Ufficio per il digitale.
  • Regioni e Province autonome: 14 su 21 hanno pubblicato i riferimenti del RTD su IPA.
  • Città Metropolitane: 11 su 14 hanno pubblicato i dati dell'Ufficio per la transizione al digitale su IPA.
  • Comuni capoluogo: 44 Comuni su 109 hanno pubblicato i riferimenti del RTD su IPA.

La Puglia si annovera tra le Regioni virtuose, ma la città metropolitana di Bari non è nell'elenco e tra i comuni capoluogo solo la città di Barletta ha pubblicati i suoi dati.  

Il quadro rappresentato dalla circolare dimostra dunque che il percorso per la trasformazione digitale del Paese è ancora lungo e che i risultati ad oggi sono sicuramente ancora molto lontani dagli obiettivi.

Si attendono dunque politiche più efficaci che rendano realmente stringenti le norme, al momento prive di una precisa scadenza e una precisa sanzione.

Scarica la circolare

Valenzano, 4 otobre 2018