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WEB DATA E IMPATTO SOCIO ECONOMICO DEL LOCKDOWN



Il gruppo di lavoro istituito dal Ministro per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione su web data e impatto socio economico del lockdown ha presentato la sua relazione che ha analizzato varie fonti di dati per monitorare gli effetti comportamentali e la percezione della pandemia Covid-19 nel Paese; il lavoro si è concentrato  anche sulla variazione dei livelli di mobilità in seguito all'emergenza.

L'obiettivo del documento è quello di valutare l'impatto del lockdown su variabili economiche e sociali sul territorio nazionale, al fine di sviluppare linee guida e modelli per il peso relativo di diverse variabili (fra cui demografia e mobilità) in diversi possibili scenari di uscita dal lockdown e in collaborazione con una serie di partner.

Ulteriore scopo del lavoro è stato monitorare lo spazio e la percezione della pandemia nel Paese, specie sul web.

Nello specifico l'attività si è concentrata su:

  1. Variazione dei livelli di mobilità in Italia a seguito del Lockdown;
  2. Impatto del lockdown su variabili economiche e sociali sul territorio nazionale, compresa l'evoluzione dei comportamenti di consumo;
  3. Analisi della percezione del fenomeno Covid-19 sul web;
  4. Costruzione di un modello generale per valutare il peso relativo di demografia e mobilità in diversi possibili scenari di uscita dal lockdown.

In particolare per ciò che attiene la percezione di Covid19 sulla rete sono state fatte le seguenti considerazioni:

  • C'è un intenso traffico di disinformazione in relazione al tema COVID su vari argomenti quali vaccini, bambini, diffusione virus;
  • Gli italiani si interessano alla pandemia sui motori di ricerca solo dal 21 febbraio, tuttavia, nella seconda parte di gennaio 2020 si riscontra un boom di ricerche di keyword quali: febbre, tosse, palpitazioni;
  • È più difficile rinunciare a un caffè, che alla scuola e si registrano pressioni per riaprire "bar" e "negozi", piuttosto che "scuole", "università" e "fabbriche";

Per quanto servano ulteriori approfondimenti, l'analisi suggerisce che chatbot e altre tecnologie simili potrebbero essere molto utili per segnalare situazioni di allarme e possibili nuovi focolai in aree specifiche.

Il gruppo di lavoro 4 è composto da Walter Quattrocchi, capo del Laboratorio Data and Complexity dell'Università Ca 'Foscari di Venezia, Stefano Denicolai, professore associato presso l'Università di Pavia, dove si occupa di Innovation Management, Andrea Lacalamita, fondatore di Homepal, la prima agenzia immobiliare digitale in Italia.

A questo link è possibile scaricare la relazione completa (in pdf).

Bari, 19 giugno 2020