ASSINTEL REPORT 2018
Per l'Information Technology in Italia +3,1% nel 2017, crescita confermata anche per il 2018, con una stima di +1,9%, di un mercato complessivo che vale 30 miliardi di euro. Crescono tutti i settori (Hardware +6,2%, Software +3%, Servizi IT +1,5%) ad eccezione dei Servizi di Telecomunicazione (-1,6%) e alcune partizioni fanno poderosi balzi in avanti (IoT +16,4%, Cognitive +20,5%, Cloud +27,8%, Big Data & Analytics +20,9%, Realtà Aumentata e Virtuale +335,6%). Presentato a Milano lo scorso 23 novembre e ieri a Roma il nuovo Assintel Report, la ricerca sul mercato ICT e Digitale in Italia, realizzato da Assintel, Associazione Nazionale delle Imprese ICT e Digitali, con CFMT insieme alla società di ricerca indipendente IDC Italia. Il rapporto parla di un settore in crescita e sottolinea l'esistenza di una la forbice tra "nuova" e "vecchia" ICT dove la contrazione dei prodotti e servizi ICT tradizionali è compensata dai progetti di Digital Transformation e dalle nuove tecnologie della Terza Piattaforma e degli Acceleratori dell'Innovazione.
Anche l'outlook sul 2018 è positivo. Dalla survey su oltre 1.000 aziende utenti, emerge che la maggior parte delle imprese ha fiducia nel 2018: oltre il 40% delle medie imprese e oltre il 60% delle grandi imprese prevedono una crescita del fatturato. I settori più ottimisti sono il Turismo, il Commercio al Dettaglio, il settore Banche.
"Siamo in un Paese a più velocità in cui ancora ampie sacche di aziende, inclusi alcuni operatori ICT, restano in una zona comfort pericolosa ai margini della trasformazione", commenta Giorgio Rapari, Presidente Assintel. "Per questo la nostra azione associativa percorre tre binari principali: sensibilizzare e dare supporto concreto alle nostre aziende ICT, fare pressing politico per sostenere la strategia digitale sia nei confronti delle imprese, sia della Pubblica Amministrazione, e infine lavorare a stretto contatto con la Domanda attraverso iniziative di sensibilizzazione culturale" il 48% della spesa ICT prevista sarà veicolato dalle grandi imprese, a conferma che l'operazione culturale di sensibilizzazione digitale va fatta soprattutto sui segmenti delle micro e piccole imprese. Quasi un quarto degli investimenti – 7 miliardi di euro - sarà realizzato dal settore manifatturiero, spinto anche dall'ottica Industry 4.0. Secondo big spender il settore finanza, con 6,2 miliardi. Se le imprese procedono dunque nella loro digital transformation lo stesso non può dirsi per la Pubblica amministrazione. Fatti salvi gli investimenti della PA centrale, per il resto è calma piatta: la Pubblica Amministrazione Locale non prevede nel 2018 salti in avanti. E all'esame dei settori restano al palo Sanità e Istruzione. L'86% del campione pubblico di fatto resta prudenzialmente stabile – evidenzia Assintel – con una spesa che si aggirerà attorno ai 4,3 miliardi di euro, il 14% del mercato Ict. "Stiamo assistendo alla rapida ascesa di nuovi paradigmi che ridisegnano strategie, valori e assetti competitivi. Le aziende italiane sono consapevoli del salto esponenziale, ma sarà indispensabile un'incessante ricerca di nuovi equilibri, tra continuità e disruption. Insieme ad attori e partner dell'innovazione, in nuovi ambienti, con la riconversione di tecnologie, servizi e competenze", sottolinea Fabio Rizzotto, head of local research & consulting di IDC Italia. Il progetto, patrocinato dall'Agenzia per l'Italia Digitale e con la partership di Confcommercio, è stato realizzato con il contributo di 6 aziende associate che credono fortemente nel valore dell'innovazione come driver indispensabile all'evoluzione del nostro sistema: Adfor, Cast, Etna Hitech, Gruppo 36, M-cube, Present. Valenzano, 30 novembre 2017
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