UE: RIFORMA DEL DIRITTO D'AUTORE PER L'ERA DIGITALE
Lo scorso 26 marzo il Parlamento europeo ha approvato la nuova direttiva sul diritto d'autore, a detta della Commissione Europea, concepita per "apportare vantaggi tangibili ai cittadini, a tutti i settori creativi, alla stampa, ai ricercatori, agli educatori e agli istituti di tutela del patrimonio culturale". L'accordo rientra in una iniziativa più ampia volta ad adeguare le norme dell'UE sul diritto d'autore all'era digitale e mira a includere salvaguardie alla libertà di espressione che consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web. Il testo sul copyright è stato formulato dalla Commissione europea nel 2016, con l'ambizione di diventare una delle architravi del Digital single market - lo spazio economico comune pensato senza barriere come in quello fisico - e ha scatenato un'ampia discussione e un numero imprecisato di emendamenti, espressione di una guerra di lobbying fra le due fazioni: gli autori (gli editori) e le major del web. In sostanza, le piattaforme che monetizzano sull'intermediazione di opere altrui, come Google o Youtube, devono «responsabilizzarsi» e assicurare la stipula di licenze con i legittimi proprietari dei diritti o la rimozione dei contenuti protetti da copyright. Dalle indagini della Commissione svolte nel 2016 è emerso che il 57% degli utenti di Internet ha consultato articoli di stampa mediante social network, aggregatori di informazioni o motori di ricerca. Il 47% di questi utenti ha letto estratti compilati da questi siti senza cliccare su nessun link. La stessa tendenza è stata osservata per l'industria della musica e del cinema: il 49% degli utenti di Internet nell'UE ha avuto accesso a contenuti musicali o audiovisivi online, il 40% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni ha guardato la TV online almeno una volta alla settimana. Da allora questa tendenza è aumentata vertiginosamente. È questo il contesto in cui nasce la norma. Andrus Ansip, Vicepresidente per il Mercato unico digitale, e Mariya Gabriel, Commissaria per l'Economia e la società digitali, esprimono soddisfazione per il risultato in una dichiarazione congiunta: "Accogliamo con favore l'approvazione della direttiva sul diritto d'autore nel mercato unico digitale da parte del Parlamento europeo. Questa direttiva tutela la creatività nell'era digitale e consente ai cittadini europei di beneficiare di un più ampio accesso ai contenuti e di nuove garanzie che proteggono appieno la loro libertà di espressione online. Le nuove regole rafforzeranno i nostri settori creativi, che danno lavoro a 11,65 milioni di persone e rappresentano il 6,8% del PIL, con un valore pari a 915 miliardi di € l'anno. Il voto di oggi garantisce il giusto equilibrio tra gli interessi di tutti i soggetti coinvolti - utenti, creatori, autori e stampa - introducendo nel contempo obblighi proporzionati a carico delle piattaforme online. La direttiva sul diritto d'autore tutela la libertà di espressione, un valore fondamentale dell'Unione europea, e prevede solide garanzie a favore degli utenti, precisando che ovunque in Europa è esplicitamente consentito l'uso di opere esistenti a fini di citazione, critica, rassegna, caricatura e parodia. Questo significa che i meme e le creazioni analoghe a fini di parodia possono essere utilizzati liberamente. Gli interessi degli utenti sono salvaguardati anche attraverso meccanismi efficaci che permettono di contestare tempestivamente qualsiasi rimozione ingiustificata dei loro contenuti da parte delle piattaforme. Allo stesso tempo la direttiva rafforzerà la posizione degli autori nell'ambito delle negoziazioni con le grandi piattaforme, che traggono ampi benefici dai loro contenuti. Per scrittori, giornalisti, cantanti, musicisti e attori sarà più semplice negoziare accordi più vantaggiosi con i loro produttori o editori. Le nuove norme consentiranno inoltre alle organizzazioni di ricerca, alle università, alle scuole, alle biblioteche e ai musei di utilizzare una maggiore quantità di contenuti online. La direttiva tiene conto delle nuove tecnologie per garantire che i ricercatori possano sfruttare appieno il potenziale derivante dal text and data mining (estrazione di testo e di dati). Vogliamo ringraziare tutti i soggetti coinvolti, in particolare i deputati del Parlamento europeo e gli Stati membri per i loro sforzi volti a rendere possibile questa riforma fondamentale per il futuro dell'Europa." Il testo adottato dal Parlamento europeo dovrà ora essere formalmente approvato dal Consiglio dell'Unione europea nelle prossime settimane. Una volta che il testo sarà stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'UE, gli Stati membri disporranno di 24 mesi per recepire le nuove norme nella legislazione nazionale. Valenzano, 27 marzo 2019
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