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Il nuovo Check up Mezzogiorno di Confindustria

Un Mezzogiorno a diverse velocità, con ritardi da colmare e tendenze da incoraggiare, che non mostra ancora segnali di uscita dalla morsa della crisi ed espone una persistente fragilità economica e patrimoniale del suo apparato produttivo insieme a evidenti difficoltà a rispettare il cronogramma di spesa dei sostegni messi a disposizione dall'Europa.

 

È questo il quadro che si ricava dalla lettura del Check up Mezzogiorno, semestrale che da anni rappresenta uno dei punti di riferimento di Confindustria per l'informazione sul Mezzogiorno e che a partire da questo numero viene realizzato congiuntamente dall'Area Mezzogiorno di Confindustria e SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo).

In particolare, oltre allo scenario di debolezza strutturale delle imprese, confermato dallo studio, si registra un livello di spesa dei fondi strutturali che di poco supera il 10% dei 43 miliardi assegnati al Mezzogiorno, come anche il progressivo prosciugamento delle risorse del FAS, tagliate per circa 5 miliardi di euro lo scorso anno e, si stima, per ulteriori 4 miliardi nel 2013-14. 

La Puglia, con una percentuale del 25,4 (pari a 5.238.043.956 euro) registra un positivo secondo posto nell'impegno di spesa dei Fondi Strutturali dell'Unione Europea, dopo la Baislicata che ha impegnato però una cifra pari solo a circa 750 milioni di euro. Ma anche per la nostra regione viene fornito un quadro con molte ombre e qualche luce, come un significativo primo posto nella produzione di energia, con un maggior distacco dalle altre regioni per quanto riguarda la produzione da rinnovabili.

È necessario dunque confermare l'impegno delle istituzioni, dell'Amministrazione e delle Parti sociali per continuare l'azione di profonda innovazione del Mezzogiorno e della Puglia e imboccare stabilmente la via dello sviluppo. (i.cam)

Scarica Check up Mezzogiorno

Valenzano, 20 luglio 2011