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ANAC: RELAZIONE 2017

 

Il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha presentato il 14 giugno 2018 presso la Sala Koch di Palazzo Madama la Relazione sull'attività svolta nel 2017.

Cantone ha affermato che se l'ANAC è stata destinataria di crescenti e molteplici poteri, lo scopo è stato dare risposte all'altezza delle attese per contrastare l'alto livello di corruzione in Italia. E qualche risultato il Paese lo ha conseguito e nell'ultimo triennio ha scalato ben 15 posizioni nelle classifiche di Transparency International.

Questo miglioramento è il risultato dell'incremento degli esposti e delle richieste giunti da cittadini, imprenditori e amministrazioni.

Negli ultimi due anni è più che raddoppiato il numero delle amministrazioni e delle imprese che ricorrono all'Anac - anzichè ai giudici del Tar - per risolvere i loro contenziosi in sede di gara d'appalto pubblica, chiedendo appunto un "parere di pre-contenzioso" e l'Anac nel 2017 ha emesso 471 pareri.

Crescono le segnalazioni dei dipendenti della Pubblica Amministrazione su possibili attività corruttive, se pur in assenza di un adeguata protezione dei segnalatori. Sono passate dalle 3 del 2014 alle 364 dell'anno scorso.

Nel settore degli appalti pubblici nel 2017 il valore degli appalti superiori ai 40 mila euro si è attestato sui 139 miliardi di euro e nell'anno sono arrivate all'Anac oltre 5.190 segnalazioni su "appalti di lavori, servizi e forniture", con un ulteriore incremento rispetto ai 4.372 del 2016.

Rifiuti e immigrazione sono certamente due settori a rischio. Nel 2017 sono stati decisi, su input delle prefetture, i commissariamenti di 17 imprese raggiunte da interdittive antimafia. Sedici operano nel sistema dei servizi pubblici, in particolare nella raccolta dei rifiuti e nella accoglienza dei richiedenti asilo. Ora nuovi settori entrano sempre più nel radar dell'Anac, grazie al suo nuovo Piano triennale di Prevenzione della Corruzione; tra questi i porti e l'università.

La qualificazione delle stazioni appaltanti, la gestione dell'albo dei commissari di gara, il rilascio del rating di impresa, la tutela dei whistleblower sono funzioni delicate e complesse che entreranno a regime nel prossimo periodo e che, aggiungendosi a quelle già in essere, richiederanno un grande sforzo del personale e un'adeguata motivazione.

L'Autorità, dunque, non deve essere destinataria di nuovi poteri e funzioni, ma piuttosto deve essere messa in condizioni di poter svolgere quelle già attribuite. Invece, non si va ancora nella direzione auspicata: su alcuni aspetti, si è già fatta marcia indietro con il correttivo del 2017, sono riapparse deroghe ad hoc e di recente ha avuto seguito la richiesta di abrogazione del Codice, senza che nemmeno le più interessanti novità siano entrate in vigore.

Cantone, in ultimo ha citato le parole del Papa, "Non devono abituarsi mai alla corruzione, perché quello che lasciamo passare oggi, domani si ripresenterà, finché ci faremo l'abitudine e anche noi ne diventeremo ingranaggio indispensabile".

Bisognerà dunque, a detta di Cantone, continuare nell'azione intrapresa, continuare a rafforzare l'organico, "ma soprattutto, bisognerà rintuzzare l'idea di la prevenzione si imponga, diventando un indispensabile strumento di efficienza del sistema e non un intralcio burocratico".

Scarica la Relazione 2017

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Valenzano, 15 giugno 2018