In Italia il macrosettore delle comunicazioni per il 2014 è stimato avere un valore pari a 52,5 miliardi di euro (-6% rispetto al 2013), i servizi voce e telefonia vocale scendono rispetto al 2013 e invece i servizi dati salgono del 2,4% per un valore stimato in 5,16 miliardi. Per la banda ultralarga, invece, in Italia permane un profondo divario digitale con una copertura del 36% della popolazione contro il 68% dell'Ue a 28 paesi.

"A diciotto anni dalla fondazione dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, lo scenario tecnologico e di mercato del settore delle comunicazioni è profondamente cambiato - ha affermato il presidente Angelo Marcello Cardani, presentando la Relazione annuale 2015 al Parlamento, sull'attività svolta e sui programmi di lavoro.

La convergenza delle piattaforme tecnologiche, delle reti a banda ultralarga e dei servizi di comunicazione, social media, servizi video e smart application ha generato, da un lato una maggiore domanda di capacità di trasmissione,  dall'altro il cambiamento della figura del consumatore che, riaffermando la propria centralità nel processo economico, ha assunto un ruolo sempre più attivo in grado di influenzare le sorti dei mercati delle comunicazioni e delle tecnologie digitali che, a loro volta, si sono mosse nella direzione di una maggiore integrazione tra i fornitori di servizi di telecomunicazione, i fornitori di contenuti e i produttori.

I nuovi problemi dell'era digitale diventano perciò le frodi online, la pirateria digitale, i furti di identità, ma la diffusione delle reti a banda ultralarga sfida i regimi regolamentari esistenti verso la cosiddetta "regolamentazione di 4a generazione", non solo regolazione di mercati dunque, ma anche supporto all'azione di Governi e Parlamenti, per il raggiungimento degli obiettivi di politica economica e sociale.

"Solo il 4% delle famiglie - ha detto Cardani - utilizza connessioni superiori a 30 Mbps (contro il 26% dell'Ue-28) e praticamente nulle sono le connessioni superiori a 100 Mbps (9% nell`Ue-20) con un digital divide doppio rispetto a quello europeo". Per questo l'Autorità ha condiviso la necessità di definire politiche pubbliche per il recupero  del ritardo infrastrutturale italiano con un approccio sinergico come quello contenuto nella Strategia per la banda ultralarga ideata dal governo, che prevede la destinazione di una quota significativa di incentivi e contributi finanziari alle aree bianche del Paese (percentuale di digital divide pari al 100%), ed è teso a favorire un'ampia cooperazione per raggiungere gli obiettivi attesi al 2020.

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Relazione completa, dati, slide e approfondimenti sono disponibili sul portale dell'AGCOM http://www.agcom.it/.

Valenzano, 7 luglio 2015