Eurostat ha pubblicato i dati del 2015 sulla Digital Europe la sezione che monitora l'ICT, uno dei principali driver di cambiamento all'interno della società e delle imprese per più di un decennio e analizza in particolare, le statistiche su tre aspetti:

• Il completamento di uno spazio unico europeo dell'informazione;
• Gli investimenti in innovazione e ricerca sulle TIC;
• Il raggiungimento di una società europea dell'informazione basata sull'inclusione.

La situazione in Europa appare sostanzialmente ferma. Forse condizionata dalla crisi economica, l'evoluzione del digitale si è sostanzialmente stoppata, mostrando la difficoltà dell'Unione Europea a imporre una svolta decisiva nel settore.

Sono debolmente rafforzati i target del 2015 già raggiunti nel 2014:

• Soggetti di categorie svantaggiate che usano internet, oltre  il 60% del target, 
• Popolazione che usa servizi di eGovernment e trasmette moduli, 26% (nel 2015 era al 25%);
• Popolazione che acquista online, 53% (nel 2015 era al 50%);
• Popolazione che usa internet regolarmente, 76% (il target per il 2015 era al 75%).

Deboli regressi si registrano si registrano per la popolazione che non ha mai usato internet che va al 16% (il target per il 2015 era al 15%) e che usa servizi di eGovernment  al 46% (il target per il 2015 era al 50%).

Per quanto riguarda invece gli acquisti la situazione resta preoccupante: PMI che vendono online 16% (il target per il 2015 era al 33%); Popolazione che acquista online all'estero 16% (il target per il 2015 era al 20%).

Permangono profonde differenze tra i diversi paesi che descrivono un'evoluzione lenta con i Paesi scandinavi, i Paesi Bassi e il Regno Unito sempre i alto in quasi tutti gli indicatori e Bulgaria, Romania, Italia, Grecia sempre attestate nelle ultime posizioni.

La situazione dell'Italia, rispetto a quella degli altri paesi europei, ci parla di timidi miglioramenti.

Alta (28%) la percentuale di chi non ha mai usato Internet, ma con un incremento di quasi il 4%, il più elevato in Europa. Se la percentuale di chi utilizza Internet regolarmente (63%) non tende ad essere tra le più alte, meglio solo di Romania e Bulgaria, quella di chi utilizza l'home banking (28%) è ancora più bassa e con una persistente differenza tra il nord e il sud del paese, per ambedue gli indicatori.

Al di sotto della media europea l'utilizzo dei servizi di e-government (18% contro 32%).

Se si vorrà dare un impulso decisivo al miglioramento sarà opportuno approfittare della prossima programmazione 2014-20, augurandoci che le iniziative sulle infrastrutture digitali e sulle infrastrutture di servizi avviate da AgID abbiano presto effetto.

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Valenzano, 18 dicembre 2015