Si è svolto oggi a Roma il convegno di presentazione della nuova edizione del Rapporto su Reti e Servizi di Nuova Generazione, realizzato da I?Com, l'Istituto per la Competitività. Lo studio raffronta le performance dei diversi paesi europei in fatto di sviluppo della banda larga, analizza il mercato delle TV connesse e mette a fuoco le priorità delle imprese operanti nel mercato del digitale.

I primi tre posti della classifica sono occupati da Svezia, Finlandia e Olanda, che si distinguono in particolare per velocità delle connessioni e penetrazione della banda larga mobile. L'Italia registra un forte progresso rispetto al 2012, pur rimanendo ancorata alla coda della classifica, in terz'ultima posizione, prima di Grecia e Cipro. Cresciuto il numero di abitazioni connesse alla banda larga, passate dal 55% del 2012 al 68% del 2013, quella italiana è stata però una delle performance migliori a livello europeo nel dato. Tra le Regioni italiane, è l'Emilia Romagna quella con la percentuale più alta (75%), seguita da Provincia di Bolzano e Veneto (74%) e dall'Umbria (73%). La Puglia si posiziona in fondo alla classifica (60%) insieme alla Campania (60%), prima di Calabria, Molise (59%) e Sicilia (58%).

Secondo il Rapporto I?Com quasi la metà delle TV vendute nel mondo è direttamente connessa alla rete (44% del totale) e nel 2013 la loro quota di mercato è aumentata del 55% rispetto all'anno precedente. Nel mondo, oltre 300 milioni di abitazioni possono accedere oggi a servizi online anche tramite le TV connesse, cioè collegate a internet tramite consolle, lettori smart di DVD e Blu?Ray, appositi set?top?box o decoder, smart key. La previsione parla della cifra di 1 miliardo raggiunta nel 2020. Saranno la Cina (160 milioni), gli USA (92 milioni) e l'India (75 milioni) i paesi dove saranno maggiormente difuse. In Europa, il Regno Unito con il 50,6%, farà meglio di Giappone (48,6%) e Usa (47%), mentre in Italia, nel 2013, sono state vendute 1,2 milioni di TV connesse (Assinform) e il Politecnico di Milano stima che alla fine del 2014 si arriverà a quota 5,9 milioni e a un volume di ricavi pari a 35 milioni di euro, con una crescita del 40% rispetto al 2013. Ma solo il 35% di tali dispositivi sarà effettivamente connesso a Internet. Il fenomeno è diffuso anche a livello internazionale: il consumatore acquista TV ‘connettibili', di cui però non utilizza appieno le potenzialità. Sono dunque evidenti le criticità sul fronte dell'awareness e dell'alfabetizzazione digitale.

Il Rapporto I?Com si conclude con un focus sulle opinioni delle principali aziende del comparto (Alcatel, Lucent, Ericsson, Mediaset, Rai, Sky, Telecom Italia e Vodafone) rispetto a opportunità e sfide da affrontare. I driver di sviluppo evidenziati in maniera più ricorrente sono stati: Accelerazione nella digitalizzazione della PA;  Regolamentazione più equilibrata; Politiche di stimolo della domanda e offerta di contenuti digitali; Rafforzamento delle competenze digitali. Tutti temi contenuti nella strategia per la crescita digitale, ora da mettere in pratica.

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Valenzano, 19 novembre 2014