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ISTAT: ICT E PA LOCALI

I dati 2015 sul processo di informatizzazione delle PA locali confermno le sostanziali differenze nell'organizzazione delle funzioni ICT tra Pubbliche Amministrazioni locali più piccole e realtà complesse.

Scarica la tabella dei dati

Fondamentalmente la PA disegnata dai dati Istat relativi al 2015 non sembra ancora pronta a traguardare il processo di cambiamento e la completa digitalzzazione prevista dal governo, non dimostra di avere strutture organizzative adeguate, né competenze pronte o capacità di investimento. 

Partiamo dai dati.

Hanno uno specifico ufficio dedicato all'ICT tutte le Regioni e Province Autonome e l'85,5% dei Comuni sopra i 60mila abitanti, però solo il 5,5% dei Comuni fino a 5mila abitanti ne è munito.

Buona la quota di enti che utilizzano la banda larga (Adsl, via radio, fibra ottica), migliora la velocità di connessione: l'86,7% delle Amministrazioni connesse raggiunge velocità di almeno 2 Mbps (76% nel 2012) e il 17,4% ha accesso a connessioni in fibra ottica (11% del 2012).

Tra le barriere alla modernizzazione, invece, troviamo la mancanza di risorse finanziarie (67,5%), la carenza di staff qualificato (60,7%) e la mancanza di un'adeguata formazione in materia (50,2%). La quota di personale che si occupa di Ict rappresenta appena l'1,4% del totale del personale dell'amministrazione e la quota di dipendenti che hanno preso parte ad almeno un corso in materia nel corso dell'anno precedente è pari al 7,7%.

Sui servizi digitali poi, i dati Istat sono allarmanti perché ci raccontano di un insieme di servizi digitali estremamente basici sui quali si innestano il sistema di identificazione SPID e quello di pagamento PAGOPA. Nella maggior parte dei casi, il cittadino può principalmente avere informazioni, sapere cosa è necessario fare e quali moduli dovrà compilare (93,5%), mentre in oltre 8 amministrazioni su 10, può scaricare i moduli, ma solo 6 cittadini su 10 possono continuare il percorso on line.

I servizi più offerti on-line sono quelli connessi allo Sportello Unico per le Attività Produttive (24,0%) e la Dichiarazione di inizio attività produttiva (14,1%). Comunque la situazione è in rapida evoluzione e infatti gli enti che acquistano in modalità e-procurement passano da 30,3% a 79,5% e quelli che adottano l'e-learning da 12,3% a 34,5%.

Dunque se, come ha detto Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale "… le amministrazioni locali giocheranno un ruolo decisivo sul territorio, dando impulso all'esecuzione delle innovazioni esistenti e future in maniera integrata con una metodologia agile e un approccio open data", ancora molto bisognerà lavorare perché l'intenzione diventi realtà.

Per approfondire testo integrale e nota metodologica

Valenzano, 20 gennaio 2017

 

 


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