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ISTAT: ICT NELLA PA LOCALE, I DATI 2012

Nel 2012 gran parte delle amministrazioni locali più grandi hanno uno specifico ufficio dedicato all'ICT, le dotazioni tecnologiche "di base" sono diffuse in tutti gli enti locali, ma i divari dimensionali e organizzativi hanno effetti sull'adozione di tecnologie più sofisticate come quelle mobili.

 

A margine della presentazione della ventunesima edizione del Rapporto annuale dell'ISTAT sulla situazione del paese, presentata lo scorso 22 maggio, sono stati pubblicati sul portale dell'ISTAT lo scorso 27 maggio i dati, relativi al 2012, sulla distribuzione e sull'uso dell'ICT nelle pubbliche amministrazioni locali. Sono stati fatti alcuni passi avanti, ma c'è ancora molto da lavorare.

I dati ci parlano di una PA in cui la l'ufficio ICT trova poco spazio negli organigrammi dei comuni più piccoli, la formazione è diretta per lo più al personale degli enti più grandi, le funzioni informatiche sono affidate in gran parte a fornitori esterni e le dotazioni tecnologiche più sofisticate sono diffuse solo nei comuni maggiori. Però la  banda larga è utilizzata dalla quasi totalità degli enti,  e oltre la metà di essi utilizza soluzioni open source, per molte attività correnti è buono il livello di informatizzazione con una discreta interoperabilità tra sistemi informativi  on-line, migliorano i livelli di interazione offerti dai siti web delle P.A. locali e aumenta l'utilizzo di tecnologie che migliorano le relazioni con l'utenza. Complessivamente l'ICT migliora l'organizzazione e aumenta le informazioni disponibili.

21 Regioni e Province Autonome su 22 e 80 su 100 Comuni con più di 60.000 abitanti risultano dotate di uno specifico ufficio dedicato all'ICT, contro 6 Comuni ogni 100 tra quelli fino a 5000 abitanti. Nel settore dell'offerta di servizi ICT, il 72,7% delle Regioni, più degli altri enti, si avvalgono di società in house, come InnovaPuglia, e sono 25 le società, in cui lavorano circa 3.400 addetti, direttamente e unicamente controllate da Regioni e Province Autonome. Complessivamente, invece, in 7 amministrazioni su 10 le funzioni ICT vengono gestite da personale interno e circa 9 su 10 ricorrono a fornitori privati. Le tecnologie di base sono diffuse in tutti gli enti locali, ma la differenza è più evidente nell'uso di dispositivi mobili (tablet, smartphone, netbook, ecc.): 70 Comuni su 100 tra quelli più grandi e appena 8 su 100 di quelli più piccoli li utilizzano. Il 98% degli enti si connettono a Internet, ma se parliamo di banda larga la percentuale scende  a 75 - 80% per cento degli enti on-line.Cresce, anche se lentamente, l'utilizzo di tecnologie per ridurre i costi della Pubblica amministrazione, come il VoIP e l'e-procurement (+7 %), l'open source (+6%), l'e-learning (+5 %). Il sito web è ormai diffuso in quasi tutti gli enti locali, ma nel 2012 si avvale di modulistica on-line e in alcuni casi si procedure concluse per via telematica. Secondo l'Istat, insomma il giudizio sull'impatto delle tecnologie nella pubblica amministrazione locale è sostanzialmente positivo.

La Puglia è quarta (24), dopo Toscana, Sicilia e Campania  tra i comuni con uffici e servizi di infomatica autonomi, leggermente al di sotto della media per dotazioni tecnologiche - soprattutto mobile e specializzate - riuso del software, uso di fatturazione elettronica, disponibilità on-line di servizi offerti sul sito web. In perfetta media nazionale per collegamento a Internet e dipendenti con accesso a Internet a banda larga, l'uso di strumenti per la sicurezza informatica, accesso a intranet, utilizzo di posta elettronica. Nettamente al di sopra della media per firma elettronica qualificata, uso di soluzioni open source, tecnologia VoiP, acquisti con modalità e-procurement, punti di accesso wi-fi gratuiti sul proprio territorio. Se pochi dichiarano di avere barriere all'uso dell'ICT, al netto di alcune rigidità difficili da rimuovere e una carenza di disegno complessivo per ogni ente, l'incidenza percentuale delle spese ICT sul totale delle spese è molto al di sotto della media.

Scarica il rapporto completo (file 4 Mb)

Scarica le tabelle

Scarica la nota metodologica

Valenzano, 20 giugno 2013

 

 


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