È ormai giunto alla sua settima edizione "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo", il quadro d'insieme offerto dall'ISTAT sui diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali dell'Italia e della sua collocazione nel contesto europeo.

Il documento è strutturato in indicatori che analizzano economia, cultura, mercato del lavoro, condizioni economiche delle famiglie, finanza pubblica, ambiente, tecnologie e innovazione raccolti in 19 settori per un totale di 121 schede che dettagliano le differenze regionali per ogni settore.

On line è possibile consultare interattivamente la ricerca oppure scaricare i dati su un foglio elettronico in formato liberamente accessibile per approfondirne i diversi aspetti. I grafici sono dinamici ed esportabili. la novità di quest'anno è l'APP, disponibile per Android e Apple è uno strumento rapido e facilmente consultabile su smartphone e tablet.

In particolare i dati relativi a 'Scienza, tecnologia e innovazione' ci parlano di un paese dove la spesa per ricerca e sviluppo incide per l'1,26% sul Pil, valore non lontano dall'obiettivo Europa 2020 fissato per l'Italia (1,53%), ma ancora distante dall'obiettivo comune dei paesi Ue (3%) e permangono forti disparità territoriali.

Se le imprese con almeno 10 addetti si connettono tramite la banda larga per il 93,1%, gli addetti alla ricerca e sviluppo sono 4 ogni mille abitanti, al di sotto della media europea (5,3) e dei valori delle economie più importanti.

Nel 2012 il numero di laureati in discipline tecnico-scientifiche è pari a 13,2 ogni mille residenti tra i 20 e i 29 anni, quota che risulta in costante aumento dal 2000. E sono proprio le nuove generazioni a farci innalzare la media,  fruendo di più della Rete: quasi la totalità dei 15-24enni si connette a Internet e più della metà lo fa tutti i giorni. La posizione nazionale (57,3% e  36,9% per le connessioni quotidiane) è decisamente inferiore alla media Ue28 (72% nel 2013). I valori relativi all'utilizzo quotidiano della rete mostrano come la maggior parte delle regioni del Centro e del Nord siano in linea o superiori al valore nazionale (36,9 per cento) mentre le regioni del Mezzogiorno, e in particolare la Basilicata (51,8%), si trovano in posizione svantaggiata, dovuta anche alla differente dotazione infrastrutturale, infatti  nel sud poco più di sei famiglie su dieci si connettono a Internet tramite la banda larga.

Infine i dati del Mezzogiorno sono attesi in significatigo aumento, grazie agli nvestimenti dei fondi strutturali in questa direzione, come, ad esempio, il recente investimento di 95 milioni di euro per completare la banda ultra larga in Puglia (vedi nostra notizia ndr).

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Valenzano, 24 febbraio 2015