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ISTAT RAPPORTO ANNUALE 2023

 

 

Presentato venerdì 7 luglio alle ore 11 a Palazzo Montecitorio, il Rapporto Istat 2023.

Il Presidente dell'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) Francesco Maria Chelli ha illustrato il "Rapporto annuale 2023. La situazione del Paese".
 
Il Rapporto si concentra sulle potenzialità e le capacità di recupero del Paese, dopo la pandemia e la crisi economica ed energetica causata dalla guerra in Ucraina, considerando le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Inoltre, sottolinea l'importanza di integrare gli obiettivi delle politiche sia a livello europeo che nazionale, valorizzando il ruolo centrale dei giovani, del sistema produttivo e della società civile come protagonisti attivi del cambiamento.
 
Tra le novità di questa edizione, vanno segnalati approfondimenti trasversali ai quattro temi principali trattati nel Rapporto (demografia, lavoro, ambiente e imprese). Questi approfondimenti mettono in luce aspetti significativi riguardanti la riduzione delle disparità tra le diverse aree territoriali e gli equilibri tra generazioni e generi.
 
L'Istituto Nazionale di Statistica accompagna la pubblicazione del Rapporto Annuale 2023 con i seguenti strumenti multimediali, grafici e interattivi, realizzati con i set di dati presentati nel Rapporto, che rendono più immediata la fruizione dei contenuti analizzati e ne consentono la personalizzazione:
  • Una sintesi multidimensionale di quattro infografiche che esprimono le informazioni centrali del Rapporto.
  • Un set di grafici interattivi che offre una panoramica dei principali fenomeni indagati nei quattro capitoli del Rapporto annuale.
  • Le webmap interattive rappresentano sul territorio i dati di alcuni temi del Rapporto, anche con confronti temporali. 
L'evento è stato trasmesso in diretta streaming sulla web TV della Camera dei Deputati e può essere visto sul canale YouTube dell'Istat. Inoltre, per garantire l'accessibilità a tutti, sono stati forniti interpreti della Lingua dei Segni di Rai Pubblica Utilità durante la diretta streaming sulla pagina Facebook Rai Accessibilità.
Segui #RapportoAnnualeIstat sui canali social dell'Istat.
 

VAI AL RAPPORTO - SCARICA LA SINTESI

APPROFONDIMENTO

Terminato nel primo trimestre 2022 lo stato di emergenza sanitaria nazionale, nel corso dell'anno sono emersi nuovi elementi di criticità. Il forte rincaro dei prezzi dell'energia e delle materie prime, accentuato dal conflitto in Ucraina, ha condizionato l'evoluzione dell'economia, con rilevanti aumenti dei costi di produzione per le imprese e dei prezzi al consumo per le famiglie. Nonostante l'attenuarsi della fase più critica della crisi energetica, nel primo trimestre 2023, l'andamento dell'inflazione condizionerà l'evoluzione dei consumi e dei salari reali nel prossimo futuro.
 
Non mancano, tuttavia, segnali favorevoli. Nel 2022 è proseguita la fase di recupero dell'attività produttiva iniziata nel primo trimestre 2021. A fine anno il saldo commerciale è tornato in attivo. Dati incoraggianti arrivano dal mercato del lavoro, in cui all'aumento degli occupati si è associata la diminuzione dei disoccupati e degli inattivi.
 
Nel primo trimestre 2023 si registra una dinamica congiunturale positiva per il Pil, superiore a quella delle altre economie dell'Unione europea, trainata soprattutto dal settore dei servizi. La manifattura mostra invece segnali di rallentamento.
 
Sul fronte demografico, gli effetti dell'invecchiamento della popolazione si fanno sempre più evidenti: il consistente calo delle nascite registrato nel 2022 rispetto al 2019, circa 27 mila nascite in meno, è dovuto per l'80 per cento alla diminuzione delle donne tra 15 e 49 anni di età e per il restante 20 per cento al calo della fecondità. L'invecchiamento è destinato ad accentuarsi nei prossimi anni, con effetti negativi sul tasso di crescita del Pil pro capite.
 
Investendo sul benessere delle nuove generazioni, si può fare in modo che l'insufficiente ricambio generazionale sia in parte compensato dalla loro maggiore valorizzazione. Gli indicatori che riguardano il benessere dei giovani in Italia sono però ai livelli più bassi in Europa. Le notevoli risorse finanziarie messe in campo per uscire dalla crisi dovrebbero supportare investimenti che accompagnino e rafforzino il benessere dei giovani nelle diverse fasi dei percorsi di vita, intervenendo fin dai primi anni di vita.
 
 

Valenzano, 24 luglio 2023

 

 

 


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