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MERCATO UNICO DIGITALE: LA COMMISSIONE EUROPEA IN FIERA (mattina)

 

 

Mettere le ali all'Europa digitale e costruire un quadro favorevole al mercato digitale unico. 

Ieri in Fiera, interessante dibattito, promosso dall'Europe Direct Puglia, sulla strategia europea per il completamento del mercato digitale e le opportunità per il mezzogiorno e per la nostra regione in particolare. 

Dopo i saluti istituzionali di Ennio Triggiani dell'Università di Bari e di Ugo Patroni Griffi, Presidente della Fiera del Levante, Vito Cozzoli, Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico ha illustrato le misure messe in campo dal ministero e i finanziamenti per le imprese per favoririe la digitalizzazione e per sostenere le start up, con l'apertura  di un  fondo di venture capital. Ha poi annunciato la nascita di una  task force per le Smart city con l'obiettivo di dare gambe e sostanza all'iniziativa, a partire dalle città metropolitane, e far nascere quartieri laboratori dove sperimentare i nuovi servizi digitali.

L'evento si è strutturato nell'arco dell'intera giornata in cinque panel, ognuno con l'approfondimento di un argomento specifico della strategia.

Nella mattina, il primo panel, moderato da Giuseppe Abbamonte della Commissione Europea è entrato nel vivo raccontando come l'Europa intende affrontare quella che è stata definita una trasformazione epocale.  In particolare ha illustrato il Piano Juncker, vera novità di questa legislatura comunitaria.

Tre sono le priorità sulle quali si intende lavorare per ribaltare i dati del 2014 che ci raccontano di un paese in grave ritardo (vedi nostra notizia ndr). La prima è eliminare i blocchi tra i paesi membri per favorire l'accesso a beni e servizi digitali. La seconda priorità è creare le condizioni di sviluppo per reti e servizi digitali, lavorando alle proposte legislative per un diritto d'autore comunitario che vedranno la luce entro l'anno, approfondendo le nuove questioni legislative sul trattamento dei dati e  sulla tutela della privacy e costruendo solide regole sulla protezione dei dati. La terza priorità è la massimizzazione del potenziale di crescita dell'economia digitale. Questo ci porta direttamente ai temi che sono stati affrontati nel pomeriggio: big data e cloud computing. Si stima, ad esempio che, se le 1.000 maggiori aziende UE usassero i Big data, si potrebbe risparmiare una cifra pari a circa 425 milioni di euro. 

In Puglia, l'esperienza del Comune di Bari, raccontata da Antonio Cantatore, è senz'altro una best practice che ci parla di come sia necessario definire obiettivi concreti e lavorare sull'innovazione digitale a 360 gradi, all'interno delle pubbliche amministrazioni come sul territorio. Dal primo panel è emersa poi con forza la necessità di concentrarsi per costruire una solida cultura digitale, affrontando il problema delle competenze digitali, che in Puglia esprimono un  potenziale umano di primissimo livello, ma che non riusciamo a mantenere sul nostro territorio, come ha sottolineato Giuseppe Pirlo, delegato per l'agenda digitale della Università di Bari.  Infine  Giuseppe Morgese, giurista esperto dell'Università di Bari, ha aperto una finestra di approfondimento sul tema del diritto d'autore e ha parlato dell'impatto che esso potrebbe avere sull'abbattimento delle frontiere e la libera circolazione dei contenuti in rete e verso una digitalizzazione efficace.

Il secondo panel della mattina, moderato da Adriana Agrimi dirigente del Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia, è stato dedicato  alla banda larga e ha esplorato la necessità di adottare una governance multilivello, locale e nazionale, affinché la digitalizzazione possa diventare una leva di sviluppo del territorio.

Il dibattito è entrato nel vivo della discussione con l'intervento di Filippo Munisteri della commissione che ha illustrato la politica europea sulle reti di nuova generazione (NGA). In particolare la commissione ha definito i target, sistematizzato un sistema di regole e organizzato il finanziamento e nel Piano Juncker sono previsti investimenti in infrastrutture e trasporti pari a 16 miliardi di euro, in deroga al patto di stabilità, in cui sono compresi i finanziamenti nella banda larga. Tutto ciò fa prevedere un ritorno sull'investimento in termini di effetti sull'occupazione di 9.320 posti di lavoro per ogni miliardo di euro investito.

È stato poi affermato che lbanda larga è a tutti gli effetti un bene pubblico europeo. Nell'utilizzo dei fondi però bisognerà tener presente delle nuove regole che impongono maggiore concretezza e bisognerà definire, ex ante, glii obiettivi da raggiungere e gli indicatori da esporre per dimostrare di averli raggiunti, come ha ben spiegato la dottoressa Francesca Michielin della  Commissione Europea. Oggi in Puglia la rete di banda larga di base ha già raggiunto gli obiettivi che si era preposto, raggiungendo quasi il 100% dei cittadini. Ora, come ha detto Salvo Lombardo Direttore Generale Infratel, con l'ultimo bando assegnato a Telecom Italia l'obiettivo per il prossimo anno è di raggiungere con la fibra anche le cosiddette aree bianche, quelle di minor interesse commerciale, insieme alle strutture sanitarie regionali, gli istituti scolastici e la grande maggioranza degli uffici della PA. Nella nostra regione sarà così possibile raggiungere i target assegnati dalla commissione in anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista. 

A conclusione della mattinata Dario Gargiulo della Regione Campania ha raccontato con la sua esperienza di un sud che, almeno sul tema della banda larga, sta viaggiando a una velocità doppia rispetto al settentrione.

Valenzano, 19 settembre 2015

 

 


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