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MERCATO UNICO DIGITALE: LIBERTA' DEI MEDIA (pomeriggio)

 

 

L'ultimo panel della giornata di approfondimento in Fiera sulla strategia europea per il completamento del mercato digitale ha affrontato il tema della libertà dei media.

Coordinato da Valentino Losito, presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia, il panel ha messo a fuoco le problematiche, inaspettatamente esistenti anche in Europa e in Italia, connesse alla libera diffusione delle informazioni. Il presidente si è soffermato sulla necessità di non farsi prendere da quello che ha definito il 'tecnoentusiasmo' e di riflettere approfonditamente sui pericoli connessi alla pervasività delle tecnologie. Sono dunque necessarie, ancora oggi, figure di mediazione, come i giornalisti, in grado di esprimere una grande professionalità.

È notizia recente che l'Italia è al 65° posto su 199 paesi nella classifica sulla libertà di stampa e di espressione stilata da Freedom House, l'organizzazione indipendente che ogni anno pubblica il rapporto sulla libertà di informazione nel mondo. Dobbiamo registrare dunque che il nostro è un paese "parzialmente libero" con un punteggio di 31, lo stesso ottenuto dal Cile, e che paesi come Mauritius, Suriname e Ghana ci precedono nella classifica. Nelle prime posizioni troviamo, invece, tutti i Paesi del Nord Europa: Norvegia, Svezia e Belgio che è sul podio. Causa di questa cattiva performance, oltre alla legge sulla diffamazione, ancora reato penale in Italia, sono anche gli episodi di minacce ai giornalisti, non solo al sud e non solo da parte della mafia. Oggi, con la dimensione circolare dell'informazione, è sempre più necessario rimuovere gli ostacoli alla libera espressione, non solo nel rispetto della nostra costituzione, ma anche e soprattutto a garanzia della collettività.

Il panel, contratto nei tempi a causa del protarsi di quelli precedenti, ha comunque visto gl interventi di Gabriele Bertolli, direttore generale per Communications Networks, Content & Technology della DG CONNECT della Commissione Europea, di Chiara Sighele dell'Osservatorio Balcani e Caucaso/ECPMF e di Marina Castellaneta, giornalista pubblicista, professore associato di diritto internazionale dell'Università di Bari e past coordinatrice del Master in giornalismo organizzato dall'Università degli Studi di Bari e dall'Ordine dei giornalisti di Puglia.

Bertolli ha parlato del ruolo della Unione Europea nei media e di come esso sia particolarmente importante oggi alla luce della crisi sull'immigrazione che ha visto episodi di censura che hanno reso attuale il tema riproposto dall'11 settembre 2001: la gravità degli eventi e la sicurezza non possono e non devono cancellare la diffusione libera e trasparente delle informazioni. Ha poi chiarito che comunque l'Europa non può avere un ruolo di supplenza degli stati nazionali che hanno la titolarità dell'intervento nella rimozione dei problemi connessi, ad esempio, nella concentrazione e trasparenza nella proprietà dei media, ma anche negli episodi di censura per i quali la Commissione è giornalmente contattata da giornalisti e blogger discriminati. In particolare, vi è una responsabilità condivisa nell'attuazione della libertà di espressione tra paesi membri e Unione Europea  che deve vedere i singoli paesi protagonisti. Ha infine raccontato della consultazione pubblica sugli audiovisivi attiva sino al prossimo 30 settembre che ha l'obiettivo di coinvolgere i cittadini europei per migliorare, nell'era digitale, le norme UE attualmente in vigore sui servizi di radiodiffusione e di media audiovisivi, assicurare la tutela dei minori e promuovere la creatività dell'Europa e delle sue diverse culture. 

La Sighele ha parlato degli obiettivi dell'Osservatorio Balcani e Caucaso e dell'European Centre for Press & Media Freedom, un think tank che si occupa di sud-est Europa, Turchia e Caucaso ed esplora le trasformazioni sociali, politiche e culturali di sei paesi membri dell'Unione Europea (UE), di sette paesi che partecipano al processo di allargamento europeo e di buona parte dell'Europa post-sovietica, coinvolta nella politica europea di Vicinato. Il centro ha il compito di tutelare la libertà di stampa e promuovere il dibattito pubblico transnazionale sulle violazioni registrate nell'Unione europea, nei paesi dell'allargamento e del partenariato orientale e le sue attività prevedono, entro la prima metà del 2016, la creazione di un omonimo centro pan-europeo indipendente e no profit, con sede a Lipsia, il monitoraggio regolare delle violazioni, la realizzazione di misure di assistenza e solidarietà a giornalisti minacciati e un costante lavoro di informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica e dei policy maker.

Infine Marina Castellaneta ha parlato della sua esperienza di esperta giurista nel campo del diritto europeo e ha offerto alla platea, se pur in un breve intervento, un quadro esaustivo delle questioni in discussione sul tema e dello stato dell'arte della norma in materia di libertà di stampa, con una particolare finestra sulle misure disposte per fronteggiare il terrorismo che incidono su internet e sulla libera circolazione delle informazioni.

Valenzano, 19 settembre 2015

 

 


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