Ha l'ambizione di essere più preciso, il nuovo indice che l'Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano ha elaborato per valutare in modo omogeneo l'attuazione delle Agende Digitali (AD) dei vari Paesi europei. I parametri che analizza sono 107 rispetto ai 33 indicatori del Digital Economy and Society Index (DESI) e sostiene di aver superato quelli che ritieni essere due problemi del più noto indice: la non considersazione di alcune aree importanti presenti in diverse Agende Digitali europee, ad esempio l'infrastruttura di servizi, di open government, l'impatto economico delle attività di ricerca e innovazione, l'innovazione dei processi delle imprese e, conseguentemente, non soddisfa le esigenze di chi voglia governare l'attuazione dei programmi.

Nel nostro paese, ad esempio, la  Strategia per la Crescita Digitale identifica misure al di fuori delle aree sulle quali si focalizza il DESI.

La scelta dell'Osservatorio, invece, è stata costruire un cruscotto che contemplasse tutti gli ambiti di digitalizzazione specificati nei vari documenti strategici con un sistema di misurazione completo di 8 aree:

• Connettivita?: diffusione della banda larga e ultra larga tra popolazione, imprese e PA;
• Infrastrutture di servizi: costruzione di uno spazio comune di servizi digitali abilitanti;
• eGovernment: sviluppo di soluzioni efficaci ed efficienti di governo digitale dei processi della PA;
• OpenGov: costruzione delle condizioni per l'open government e lo sviluppo di citta? intelligenti;
• Competenze: sviluppo di competenze digitali avanzate nei cittadini, imprese e PA;
• Innovazione imprese: diffusione pervasiva di innovazione digitale nelle imprese (in particolare PMI);
• Reputazione: valorizzazione e promozione del ruolo del Paese in ambito di innovazione digitale;
• Ricerca/innovazione: potenziamento e diffusione della ricerca e dell'innovazione tecnologica.

Il Digital Maturity Index individua così 3 cluster di Paesi:

• Digital leaders: con alti valori di fattori abilitanti e medio-alti risultati sulle diverse aree di attuazione dell'AD. Sono i Paesi che hanno ottenuto già significativi risultati.
• Digital newcomers: con valori medi o medio-bassi sui fattori abilitanti e valori bassi o medio-bassi sui risultati sulle diverse aree. Sono i che solo da poco hanno impostato le basi per programmi di innovazione digitale.
• Digital beginners: con valori bassi sia sui fattori abilitanti che sui risultati relativi alle diverse aree di attuazione dell'AD. Sono i Paesi hanno avviato dei programmi di innovazione digitale,solo in alcune aree e in modo non organico.

Nel Digital Maturity Index l'Italia si posiziona tra i "digital newcomers" al 21° posto, guadagnando qualche posizione rispetto al DESI.

Gli elementi che influiscono maggiormente sulla posizione dell'Italia sono le basse percentuali in termini di:

• Lavoratori con competenze ICT;
• Disponibilità di strumenti HW e SW;
• Investimenti in ricerca e sviluppo:
• Utilizzo del digitale per il lavoro di impresa;

La conclusione che ne trae l'Osservatorio è che occorre pensare ad interventi di forte sviluppo sui fattori abilitanti, sostenendo allo stesso tempo la concretizzazione di risultati economici per le imprese che già sono in rete.

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Valenzano, 11 dicembre 2015