Dall'ICT al Global Digital Market

"L'Italia è in forte ritardo sull'attuazione dell'agenda digitale. Ma ormai vi sono tutti i presupposti per farla decollare, dalla Cabina di regia del Governo, alle numerose iniziative di enti locali, all'emergere di importanti attività di economia e infrastrutturazione digitali sul territorio. Per questo occorre avere subito sul tappeto un piano operativo/esecutivo che coordini e detti regole e tempi certi entro cui procedere allo switch off digitale del Paese. E' questa la cornice strategica che potrà offrire all'Italia nuove opportunità di crescita e di sviluppo".

Con quesste parole Paolo Angelucci, presidente di Assinform, ha presentato ieri a Milano il 43°  Rapporto Assinform 2012 sull'andamento del settore dell'Information & Communication Technology nel 2011, elaborato in collaborazione con NetConsulting. Il rapporto propone il superamento della visione tradizionale del mercato ICT basato su una riclassificazione, più ampia e diversificata, che viene definita "Global Digital Market", capace di osservare e misurare le nuove componenti della domanda digitale.

Continua nel 2011 il trend negativo del 2009 e del 2010, che parla di un settore calato complessivamente del 3,6% rispetto all'anno precedente, con la più forte contrazione, pari a -4,1%, registrata dall'Information Technology. La crisi ha imposto la restrizione della spesa pubblica, ma anche le imprese, che sostengono più del 90% della domanda d'informatica, hanno rivisto al ribasso gli investimenti in innovazione IT.

In uno scenario in cui ha fatto peggio dell'Italia solo la Spagna, con un mercato It sceso di -5,3%, a fronte di una media Ue di +0,5%, la Francia si attesta a + 0,3%, la Germania a +2,3% e l'Uk a -0,7%. Per il 2012 le  previsioni di Assinform parlano di un settore ICT ancora in sofferenza, se pur in recupero, con un trend intorno al -2,2%. Ovviamente, qualora il Paese riuscisse a cogliere a pieno l'opportunità di attuare l'agenda digitale, tali previsioni potrebbero essere riviste al rialzo. 

La visione del "Global Digital Market" fa però emergere che vi sono segmenti del mercato Ict che crescono  cogliendo le grandi opportunità del web, grazie a tecnologie di tipo smart, e offrendo servizi in modalità digitale.

La nuova classificazione porta a una nuova valutazione del mercato ICT, intorno a quasi 70 miliardi di euro (circa 11 miliardi di euro in più rispetto al perimetro tradizionale) in cui la tendenza verso il basso è ridotta a un trend di -2,2% nel 2011/10. Sono in salita il segmento del "software e soluzioni Ict" (+ 1,2%) e  quello dei contenuti digitali e pubblicità on line che, con un volume d'affari di quasi 7 miliardi di euro, registra un +7,1%. Ancora in calo i "Servizi Ict" (-3,8%) e i "dispositivi e sistemi digitali"(-2,6%).  Nel quadro emerge lo spostamento della domanda verso le tecnologie che valorizzano il web e i contenuti, a fronte del calo di Pc, laptop e cellulari. Forte crescita delle smart tv, dei tablet e boom degli e-reader. In salita il software applicativo (+1,7%), grazie alla spinta delle piattaforme di gestione web e all'Internet delle cose, mentre le soluzioni verticali e orizzontali calano. Complessivamente la domanda di servizi Ict decresce, ma si registra l'aumento del cloud computing.

La crescita deI segmenti emergenti della domanda digitale non compensa il calo  delle componenti strutturali dell'Ict, ma se  le imprese sapranno cogliere le spinte verso l'economia digitale, il settore darà un contributo determinante per la modernizzazione e la crescita del Paese.(i.cam)

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Valenzano, 14 giugno 2012