Venerdì 21 febbraio 2014 ore 9:00

"I nuovi servizi per il lavoro. Risultati e prospettive di sviluppo tra monitoraggio dei servizi, Piano straordinario, accreditamento e Garanzia Giovani"

Sala Aldo Moro, Facoltà di Giurisprudenza, Università agli studi di Bari 

Organizzato dall'IPRES (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali) e dalla  Regione Puglia, si è svolto stamattina nell'Aula Aldo Moro dell'Università agli studi di Bari, un incontro di grande interesse e di forte stimolo alla discussione sul sistema pubblico - privato dei Centri per l'impiego e su cosa serva per essere efficaci nel mondo del lavoro nella nostra regione.

L'evento è stato aperto da un saluto di Alba Sasso, assessore alla Formazione e al Diritto allo Studio della Regione Puglia, cha ha ribadito la necessità di governare il sistema integrato della formazione e del lavoro, con l'obiettivo di trovare risposte efficaci alla forte disoccupazione di giovani e meno giovani pugliesi. Vincenzo Santandrea, ricercatore dell'IPRES, ha poi presentato una ricerca sulla valutazione sulle politiche di riorganizzazione dei servizi per l'impiego in Puglia che parla di luci ed ombre.

L'intero dibattito si è poi articolato intorno alla domanda, posta da Angelo Rossano, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, su come sia possibile nella regione rilevare dati sull'occupazione tra i più positivi, nel quadro della profonda crisi economica in cui ci troviamo, e contemporaneamente riscontrare situazioni in sofferenza da lunga durata, come ad esempio quelle della ex CCR, o irrisolte, come quella, recente, della chiususra definitiva della OM.

La Regione, dal suo canto, ha provato a raccontare cosa si sta mettendo in piedi, in termini di repertorio, accreditamento, indici per la valutazione delle performance degli operatori, riproducendo in Puglia l'esperienza di successo della Regione Emilia Romagna, illustrata al convegno dalla dottoressa Paola Cicognani. Tutti gli interventi susseguitisi sono stati d'accordo che un sistema informativo, cooperante e interoperabile,  può essere il catalizzatore della riforma dei servizi, anche perchè scardina, in positivo, il legame tra utente e domicilio e permette un offerta ampia, e non in presenza, di servizi, garantendo pari opportunità e risparmi in termini di tempo.  L'esperienza è ancora più efficace perchè si estende a nove Regioni in Italia (tra cui c'è la Puglia ndr) con l'intento di costruire un unico network nazionale, interoperabile e connesso in tutti i suoi nodi, come ci ha raccontato la dottoressa Grazia Strano della direzione generale Politiche dei servizi per il lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

In questo quadro, uno strumento di particolare rilievo per superare il problema del 'mismatching' tra domanda e offerta di lavoro è quello che sarà messo a punto da InnovaPuglia, con l'obiettivo appunto di costruire un sistema informativo completamente integrato tra domanda e offerta di lavoro, il sistema della formazione, il sistema degli incentivi e il sistema di supporto alla governance. Sul modello che si sta implementando in Puglia, che riusa anche il repertorio delle figure professionali della Regione Toscana, si è ampiamente soffermato il presidente di InnovaPuglia, Prof. Pasquale Chieco (il dettaglio del progetto è illustrato nelle slide in basso ndr).

Ma questa è solo una piccola parte del problema, come ha sottolineato prima il prof. Vito Pinto, della task force sull'occupazione, e poi l'assessore al Lavoro della Regione Puglia, Leo Caroli, nelle conclusioni. "In assenza di un aumento complessivo dei posti di lavoro - ha detto Caroli - il rischio è una competizione insana  tra giovani precari e adulti garantiti. Anche le forme di incentivo rischiano di competere tra loro, riducendo la loro efficacia, che pur si legge nel saldo positivo tra numero di espulsi dal lavoro e numero di nuovi occupati. Questi numeri ci parlano di un sistema che sostanzialmente ha retto, ma non si espande. In queste condizioni congiunturali, c'è anche il rischio che le strutture private che offrono servizi per il lavoro rincorrano le risorse pubbliche, contrapponendosi ai Centri per l'impiego, piuttosto che lavorando in sinergia con essi".

La proposta dell'assessore è dunque di affermare il modello Puglia che opera su tre assi: la politica di incentivi, resa possibile da una straordinaria capacità di spesa e di programmazione, la politica di ammodernamento e informatizzazione del sistema, integrato in ogni sua componente e con quello nazionale, e la politica di sostegno al reddito per tutti i soggetti espulsi dal mondo del lavoro.  

Perciò è necessario rimuovere i fenomeni di cattivo funzionamento dei Centri per l'impiego, sporadici e straordinari, che pure trovano un eco maggiore dei tanti esempi di buone pratiche, puntando sulla formazione continua degli operatori, per aumentare la loro conoscenza degli strumenti messi in campo. In questa direzione la piattaforma unica, interoperabile a livello nazionale, aiuta a rimuovere quei sovraccarichi burocratici che si traducono in cattiva efficienza dei servizi pubblici. "Ma - ha ribadito in conclusione Caroli - il problema è politico ed è il ridisegno della politica industriale, da troppo tempo non al centro degli interessi del governo. Bisogna continuare a utilizzare risorse pubbliche ingenti per le politiche attive per il lavoro e nel contempo continuare a sostenere le politiche passive per l'occupazione e il sostegno al reddito dei disoccupati".

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Valenzano, 21 febbraio 2014