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THE DIGITAL ECONOMY AND SOCIETY INDEX (DESI) 2017

 

La Commissione Europea ha pubblicato  l'edizione 2017 del Digital Economy and Society Index (DESI) che misura lo stato di avanzamento dei Paesi membri dell'EU nell'ambito della digitalizzazione dell'economia, del sistema pubblico e della società. L'Italia è stabile al 25° posto.

 

Il miglioramento rispetto al 2016 nell'area della Connettività, e in particolare sull'accesso alle reti NGA, non permette all'Italia di scalare la classifica nell'indice DESI e la troviamo ancora agli ultimi posti. Complessivamente passiamo da 0,38 a 0,42, mantenendo il 25° posto in Europa per attuazione dell'Agenda Digitale, davanti solo a Romania, Bulgaria e Grecia. Punti critici: la diffusione della banda larga, ancora bassa, l'uso dei servizi digitali della PA e la mancanza o la scarsa presenza di competenze digitali. 

Analizzando i singoli indicatori si ha un quadro generale non molto diverso  da quello dello scorso anno  e i dati europei presentati rimangono preoccupanti in quasi tutti gli ambiti. L'utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle imprese e la fornitura di servizi pubblici online è sotto la media europea e gli italiani utilizzano internet quasi esclusivamente per attività di svago.

Dunque gli effetti della strategia su PA digitale non sono ancora visibili.

Emblematico l'arretramento di una posizione sul livello di competenze digitali, solo il 44% degli Italiani ha competenze almeno di base contro una media europea del 56%, e una sempre minore percentuale di italiani adopera la Rete con l'adeguata consapevolezza. Addirittura si registra una riduzione dei servizi digitali più avanzati (eGovernment e banking). Infatti  i servizi pubblici on line sono linea con la media europea, ma il loro utilizzo è addirittura in netta discesa rispetto al 2016 (servizi egov dal 18 al 16%, media europea 34%). Anche sugli Open Data si registra un arretramento nelle posizioni - anche se non nel punteggio - ma anche questo è il segnale di politiche che non incidono in profondità e non producono un reale cambiamento nell'amministrazione pubblica.

Qualche dato positivo comunque c'è. Le imprese, ad esempio, utilizzano la fatturazione elettronica (30%, media UE 18%), ma la vendita on line rimane una chimera, molto al disotto della media europea (7% contro il 17%).

Insomma c'è ancora molto da fare per  recuperare i divari che registriamo con il resto d'Europa, ma la preoccupazione maggiore è per alcuni pericolosi rallentamenti, sintomo di grandi difficoltà da affrontare e risolvere.

Vai al DESI https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/desi#the-digital-economy-and-society-index-desi

Valenzano, 7 marzo 2017

 

 

 


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