Entro il 2020, l'accesso alla rete avverrà sempre più tramite dispositivi wireless come smartphone, tablet, macchine e sensori. Diventerà dunque necessaria una tecnologia più efficiente e pervasiva, in grado di sostenere l'aumento costante del flusso di dati, che si prevede sarà moltiplicato di 33 volte rispetto al 2010, e offrire alle imprese e ai cittadini dell'UE un accesso mobile a internet agevole, affidabile e veloce.

Questo il principale motivo dell'annuncio di un grosso investimento sulla tecnologia mobile "5G" (di quinta generazione) fino al 2020, pari a 50 milioni di euro, per progetti di ricerca che portino nella vita quotidiana degli europei una tecnologia mobile a banda larga ultraveloce e all'avanguardia.

Nel complesso, dal 2007 al 2013 gli investimenti dell'UE nella ricerca per realizzare le reti del futuro ammontano a oltre 700 milioni di euro e metà di questa somma è stanziata per le tecnologie wireless per contribuire allo sviluppo delle reti di quarta generazione e oltre.

METIS, 5GNOW, iJOIN, TROPIC, Mobile Cloud Networking, COMBO, MOTO e PHYLAWS sono alcuni dei nuovi progetti di ricerca UE e i soggetti industriali  uniscono le proprie forze al settore accademico e agli istituti di ricerca spaziano dai principali operatori di reti di telecomunicazioni (British Telecom, Deutsche Telekom, France Telecom/Orange, Telecom Italia, Telefonica, Portugal Telecom), ai maggiori produttori mondiali di prodotti di telecomunicazione (Alcatel-Lucent, Ericsson, Nokia Siemens Networks, Thales Communications), ad aziende leader mondiali nella fornitura di software per le imprese (SAP) fino a industrie automobilistiche di fama mondiale come BMW.

Un solo esempio per capire l'evouzioe attesa: il progetto METIS, finanziato con 16 milioni di euro intende realizzare un sistema in grado di supportare un volume mobile di dati per area 1000 volte superiore, un numero di dispositivi collegati da 10 a 100 volte superiore, una velocità di trasmissione dati media per utente da 10 a 100 volte superiore, una durata di vita delle batterie 10 volte superiore, una latenza punto-a-punto ridotta di cinque volte. (i.cam)

Ulteriori approfondimenti su http://cordis.europa.eu/fp7/ict/future-networks/

Valenzano, 27 febbraio 2013