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UE: APPROVATA LA NUOVA POLITICA DI COESIONE

Il Parlamento europeo ha approvato, il 20 novembre scorso, la riforma della politica di coesione.

Le nuove regole dovranno essere presto ratificate dal Consiglio dell'Unione europea e la riforma sarà così il principale strumento di investimento nell'economia reale europea, volta a creare crescita e posti di lavoro. Tenendo conto del contributo nazionale degli Stati membri e dell'effetto di leva degli strumenti finanziari, l'impatto complessivo dovrebbe superare i 500 miliardi di euro per il settennio 2014-2020.

La riforma si coniuga in 10 punti:

  1. Investire in tutte le regioni dell'UE e adattare il livello di sostegno e il contributo nazionale (tasso di cofinanziamento) ai loro livelli di sviluppo: regioni meno sviluppate (PIL < 75% della media UE-27); regioni in transizione (PIL dal 75% al 90% della media UE-27); regioni più sviluppate (PIL > 90% della media UE-27).
  2. Indirizzare le risorse sui settori chiave per la crescita: gli investimenti a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) verranno concentrati su 4 priorità chiave: innovazione e ricerca, agenda digitale, sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) ed economia a bassa emissione di carbonio, a seconda della categoria della regione (meno sviluppata: 50%, in transizione: 60% e più sviluppata: 80%).
  3. Stabilire obiettivi chiari, trasparenti e misurabili e parametri di responsabilità e di risultato: i paesi e le regioni dovranno annunciare sin dall'inizio quali obiettivi intendono raggiungere con le risorse disponibili e identificare esattamente in che modo misureranno i progressi compiuti in direzione di tali obiettivi.
  4. Definire di condizioni prima che i finanziamenti vengano convogliati in modo da assicurare investimenti più efficaci.
  5. Definire una strategia comune per assicurare un migliore coordinamento ed evitare le sovrapposizioni.
  6. Ridurre la burocrazia e semplificare l'uso degli investimenti UE attraverso un insieme comune di regole per tutti i Fondi strutturali e di investimento europei nonché regole di contabilità più semplici, oneri di rendicontazione più mirati e un maggior uso delle tecnologie digitali ("e-cohesion").
  7. Accrescere la dimensione urbana della politica stanziando un importo minimo delle risorse a valere sul FESR per progetti integrati nelle città, al di là degli altri tipi di spesa consacrata alle zone urbane.
  8. Rafforzare la cooperazione transfrontaliera e agevolare la costituzione di un maggior numero di progetti transfrontalieri.
  9. Assicurare che la politica di coesione sia meglio correlata alla più ampia governance economica dell'UE.
  10. Incoraggiare l'uso degli strumenti finanziari per dare alle PMI maggiore sostegno e accesso al credito

Per approfondimenti http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/pol_regionale/politica_coesione_2014_2020_it.htm

Valenzano, 22 novembre 2013

 

 


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