"European Hospital Survey- Benchmarking Deployment of eHealth services (2012-2013)"

"L'Europa sta affrontando una crisi di assistenza sanitaria a causa dell'invecchiamento della popolazione. Utilizzando al meglio la tecnologia digitale possiamo ridurre i costi, ridare il controllo al paziente, rendere più efficiente la sanità e aiutare i cittadini europei ad essere attivi nella società più a lungo", ha dichiarato Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione Europea.

È stato pubblicato lo studio "European Hospital Survey- Benchmarking Deployment of eHealth services (2012-2013)", commissionato dall'Unione Europea, e secondo due indagini svolte nelle unità ospedaliere di cura intensiva e tra i medici generici d'Europa, l'utilizzo della sanità online ha iniziato a prendere piede: nel 2013 il 60% dei medici generici ha utilizzato gli strumenti di assistenza sanitaria online, con un aumento del 50% rispetto al 2007. Inoltre, il divario tra i migliori (per lo più paesi nordici) e i paesi meno avanzati (soprattutto dell'Est europeo e Grecia) si è ridotto. Ma bisogna spingere ancora in questa direzione.

L'indagine ha evidenziato che, in tema di sanità on line  Danimarca (66%), Estonia (63%), Svezia e Finlandia (entrambe al 62%) sono tra le nazioni più convinte, ma i servizi online sono ancora utilizzati perlopiù per la registrazione e la trasmissione tradizionale e solo il 10% dei medici generici svolge visite online. Se i i Paesi Bassi si piazzano primi, in tema di di digitalizzazione delle cartelle cliniche, con una percentuale pari al 83,2%, seguiti da Danimarca (80,6%) e Regno Unito (80,5%), tuttavia, appena il 9% degli ospedali in Europa permette ai pazienti di accedere online alla propria cartella clinica e la maggior parte di essi dà solo un accesso parziale.  Nell'insieme dell'Unione europea, il 48% degli ospedali condivide per via elettronica alcune informazioni mediche con medici generici esterni e il 70% degli ospedali le condivide con operatori sanitari esterni. Funzionalità avanzate di sanità elettronica non sono ampiamente utilizzate, tuttavia, quando disponibili, sono molto popolari, come, ad esempio, l'archiviazione digitale delle immagini radiologiche, disponibile in solo il 53 % degli ospedali europei, ma in quasi tutti ( 92 %) ampiamente utilizzate.

L'Italia ha fatto passi avanti dalla sua posizione rispetto al 2010, anche se ancora non sufficienti, ma la crescita dei servizi on line è uniforme sul territorio nazionale, con una sola delle 13 aree analizzate che registra un livello di crescita superiore al 10% e solo due aree con una decrescita negativa, ma marginali.

La Puglia tra le regioni italiane si posiziona abbastanza bene nella classifica degli indicatori, dimostrando una certa effervescenza in materia.

Dallo studio, che ha valutato l'utilizzazione degli strumenti e dei servizi digitali nella sanità (l'uso e l'accesso alle cartelle cliniche digitalizzate, le applicazioni di telemedicina, lo scambio di informazioni tra professionisti, ecc.), si registra che la mancanza di interoperabilità, di un quadro normativo e di risorse sufficienti sono i principali ostacoli allo sviluppo di servizi digitali più evoluti.

La conclusione alla quale si perviene è che le soluzioni basate sulla sanità online possono portare a cure migliori per i pazienti e a sistemi sanitari più efficienti, ma occorre che tutti i paesi membri comprendano il potenziale delle soluzioni possibili e collaborino a costruire la rete europea della sanità online.

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Valenzano, 25 marzo 2014