"Portare i dati del governo più vicini ai cittadini e alle imprese in Europa". È questo l'obiettivo delle nuove norme per l'open data, approvate formalmente il 13 giugno scorso dal Parlamento europeo, parola di Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione UE.

Il Parlamento europeo ha adottato le norme aggiornate sul riutilizzo delle informazioni del settore pubblico, completando così il processo di approvazione formale dell'UE.

L'accordo sul nuovo testo è stato raggiunto in soli 16 mesi, a dimostrazione dell'impegno comune a utilizzare appieno il potenziale dei dati aperti, come una leva per il rilancio dell'economia. Adesso, la Commissione svilupperà le linee guida sugli elementi più rilevanti affrontati nella direttiva, quali le licenze e la composizione del set di dati.

Gli Stati membri avranno 24 mesi, dalla data di entrata in vigore della direttiva per recepirla nelle legislazioni nazionali, dopo di che le informazioni del settore pubblico saranno accessibili e disponibili per il riutilizzo in tutta Europa. Gli sviluppatori, i programmatori, i cittadini creativi e le aziende saranno in grado di ottenere e riutilizzare i dati a costo zero o al massimo al costo marginale per la riproduzione, la fornitura e la diffusione delle informazioni.

A regime, le nuove norme creeranno un vero e proprio diritto al riutilizzo delle informazioni pubbliche e tutti i dati pubblici non coperti da una delle eccezioni previste, diventeranno riutilizzabili. Sarà possibile avere accesso a contenuti emozionanti e stimolanti come i materiali di musei biblioteche e archivi nazionali; gli enti pubblici dovranno essere più trasparenti e incoraggiare la disponibilità di dati governativi in formati aperti; saranno introdotte nuove norme sugli accordi di digitalizzazione che sosterranno il partenariato pubblico-privato.

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Valenzano, 17 giugno 2013