La strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva si basa su cinque indicatori principali. Uno di essi consiste nel migliorare le condizioni della ricerca e dello sviluppo, al fine di portare al 3% del PIL il livello degli investimenti pubblici e privati - combinati - in materia di R&S. Per integrare l'indicatore dell'intensità di R&S, il Consiglio europeo ha incaricato la Commissione di sviluppare un unico indicatore di innovazione che sia in grado di calcolare come  le idee provenienti da settori innovativi riescono a raggiungere il mercato e creano buona occupazione e posti di lavoro in un'Europa più competitiva.

Sviluppato dunque su richiesta dei leader dell'UE per confrontare le strategie nazionali in materia,  l'indicatore evidenzia che Svezia, Germania, Irlanda e Lussemburgo sono gli Stati che sfruttano al meglio l'innovazione, ma sottolinea anche il permanere di differenze significative tra i paesi dell'Unione e conferma che, sebbene l'UE registri buoni risultati nel contesto internazionale, non riesce a tenere il passo con alcune delle economie più innovative del mondo. Si evince, dunque la necessità di trasformare un numero maggiore di idee in prodotti e servizi di successo se si vuole competere nello scenario globale. 

Qui di seguito il grafico rappresenta le differenze tra gli Stati membri dell'UE (con la media dell'UE fissata a 100 nel 2010):

I paesi dell'UE che registrano i risultati migliori basano la propria forza su  fattori quali: un'economia con molti settori a elevata intensità di ricerca, aziende innovative in rapida crescita, un numero elevato di brevetti e competitività delle esportazioni.

Sono 24 gli elementi che definiscono l'indicatore di innovazione e comprendono: fattori di sviluppo, attività delle imprese e risultati. Ma la vera novità dell'indicatore è che si concentra sui risultati dell'innovazione ed è quindi complementare al quadro di valutazione dell'Unione per l'innovazione (IUS) e all'indice sintetico dell'innovazione (SII) già elaborati dalla Commissione. 

L'indicatore proposto si basa essenzialmente su quattro componenti, selezionati in base alla loro pertinenza rispetto alle politiche:

• Innovazione tecnologica, misurata per mezzo del numero di brevetti;
• Occupazione in attività ad alta intensità di conoscenza, in percentuale rispetto all'occupazione totale;
• Competitività dei beni e dei servizi a elevata intensità di conoscenza, basata sul contributo della bilancia commerciale dei prodotti ad alta e media tecnologia al totale della bilancia commerciale e sulla quota rappresentata dall'esportazione di servizi ad alta intensità di conoscenza rispetto al totale dei servizi esportati;
• Occupazione nelle imprese in rapida crescita in settori innovativi.

La Svizzera e il Giappone registrano chiaramente le prestazioni migliori, ma l'UE si colloca indicativamente sullo stesso piano degli Stati Uniti per quanto riguarda i risultati dell'innovazione. L'azione dunque si deve concentrare nel colmare la differenze rilevate.

Scarica la comunicazione della Commissione "Misurare i risultati dell'innovazione in Europa: verso un nuovo indicatore"

Valenzano, 23 ottobre 2013