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UN INTERVENTO DEL PRESIDENTE CHIECO

Pubblichiamo l'intervento che il presidente di InnovaPuglia, prof. Pasquale Chieco, ha inviato al Corriere del Mezzogiorno, con l'intento di interrompere la polemica su una recente sentenza del Consiglio di Stato che, in questi giorni, trova spazio sulle pagine di alcuni giornali.

 

Gentile Direttore,
Le propongo questo intervento per interrompere la polemica che negli ultimi giorni trova spazio sul suo giornale, in merito alla recente sentenza del Consiglio di Stato che, con riferimento a una vicenda del 2009, ha stabilito come la Regione Puglia fosse tenuta a rafforzare il controllo analogo sulla propria società pubblica InnovaPuglia, di cui sono presidente.  Il mio intento, come vedrà, non è assolutamente polemico, ma solo volto a ristabilire il rispetto della verità sostanziale dei fatti sulla questione.

Domenica 4 maggio ha ospitato nelle pagine del Corriere del Mezzogiorno un articolo a firma di Antonio Bucci, amministratore unico della Megatrend - la società che ha promosso il ricorso sfociato nella sentenza in questione - nel quale si parla di affidamenti a InnovaPuglia che superano i 300 milioni di euro "senza far ricorso a gare pubbliche e utilizzando fondi comunitari e nazionali oltre che regionali, in un arco di tempo di oltre quattro anni"; affidamenti dai quali sarebbe scaturita una sorta di chiusura del mercato con gravi danni per il sistema delle imprese e, in particolare, per la società.

Ora, non mi soffermo su quest'ultimo aspetto - visto che il Consiglio di Stato ha dichiarato insussistenti i danni chiesti da Megatrend - quanto piuttosto sulla falsa rappresentazione che InnovaPuglia abbia indebitamente gestito risorse milionarie sottraendole al mercato per farne non si sa bene che cosa.

Ebbene, prima ancora di passare in rassegna i dati falsamente indicati nell'articolo di Bucci, ritengo necessario - per la giusta comprensione di chi ci legge - evidenziare il fatto essenziale che InnovaPuglia è in totale proprietà della Regione Puglia e che non opera nel mercato perché, quale soggetto pubblico, non può farlo, con la conseguenza che la società non toglie mercato alle imprese ma, al contrario, le sostiene con le azioni e gli interventi pubblici di cui dirò - ben noti agli operatori del settore.

E veniamo allora ai dati veri che ciascuno può verificare direttamente, perché pubblici in quanto contenuti nei quattro bilanci approvati ad oggi dall'Assemblea del Socio Unico Regione Puglia, relativi agli anni 2009, 2010, 2011, 2012. Qui si legge che il valore globale della produzione sviluppata nei quattro anni da  InnovaPuglia è stato di € 89.443.229, ben lontano dagli ipotizzati 300 milioni di euro affidati alla società in house, riportati nell'articolo in questione. 

Ma non è tutto. Proprio in considerazione del modello pubblicistico di governance, buona parte delle risorse e del lavoro istruttorio di InnovaPuglia generano gare in favore del mercato, i cui risultati - come per tutte le pubbliche amministrazioni - si possono leggere nel portale www.innova.puglia.it, "amministrazione trasparente" e nei bilanci sociali. Ebbene, nel periodo in osservazione sono stati affidati all'esterno, a imprese private con procedure di evidenza pubblica, forniture e servizi per € 50.200.598, pari al 44% del totale e la previsione sul prossimo bilancio 2014 è che tale percentuale salga ancora.

Il tutto, senza dimenticare che una parte estremamente significativa dell'attività di InnovaPuglia concerne la gestione dei finanziamenti per innovazione e ricerca, assegnati dalla Regione Puglia alle imprese che hanno fatto di questi investimenti la loro chiave di successo. La società è organismo pubblico intermedio e provvede, per conto della Regione, all'istruttoria e all'analisi tecnica dei progetti presentati, nonché al monitoraggio degli investimenti, a garanzia del buon utilizzo delle risorse regionali e comunitarie. Negli  ultimi otto bandi gestiti con questo ruolo, InnovaPuglia ha valutato 923 progetti e ne ha selezionati 623 ai quali sono state assegnate risorse. Le imprese e gli enti di ricerca coinvolti sono stati, rispettivamente, 916 e 104. I progetti hanno dato avvio a investimenti per €237.338.033, a cui la Regione Puglia ha contribuito con l'assegnazione di risorse pari a € 108.110.344, che hanno generato nuova occupazione.

Tutte attività di natura pubblica, insomma, alle quali si accompagna anche quella di supporto tecnico nella progettazione, nella elaborazione di capitolati e nel monitoraggio e controllo, di quei contratti gestiti direttamente dalla Regione Puglia per l'acquisizione nel mercato di prodotti e di servizi ad alto contenuto tecnologico. Basti citare, ad esempio, il nuovo sistema informativo sanitario regionale (Edotto), del valore di circa 48 milioni di euro, o il nuovo sistema per il servizio 118 regionale, del valore di circa 7 milioni euro, o ancora il progetto della rete RUPAR che ha generato contratti direttamente con le società provider di servizi di rete, per una cifra intorno ai 30 milioni di euro.

In conclusione, tengo a ricordare che la costituzione di una società pubblica per lo svolgimento delle attività che ho qui cercato di sintetizzare, è una scelta operata, oltre che dalla Puglia, anche da altre regioni come la Sardegna, l'Umbria, il Piemonte e la Lombardia che - sempre a proposito di numeri veri - gestisce una società, Lombardia Informatica, con oltre 500 dipendenti e bilanci per centinaia di milioni di euro (valore della produzione 2012 pari a oltre 185 milioni di euro).

Tornando, allora, alla sentenza del Consiglio di Stato e ai fatti del 2009, è doveroso osservare che la Regione Puglia e la nostra società si sono via via adeguate alla (faticosa) evoluzione della giurisprudenza amministrativa in materia di società in-house e ai requisiti formali da essa richiesti, per conformarli alla sostanza di un organismo pubblico che non ha mai operato nel mercato svolgendo attività e funzioni strumentali di natura pubblica e a tutela di interessi pubblici, che mai potrebbero essere svolte da società private.

Prof. Pasquale Chieco
Presidente InnovaPuglia

Valenzano, 7 maggio 2014

 


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