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VALUTAZIONE COMPARATIVA DELLE PA: PREFERIBILE L'OPEN SOURCE

Le PA, d'ora in poi, dovranno preferire le soluzione open source.

 

Lo scorso 8 gennaio, l'Agenzia per l'Italia Digitale ha pubblicato la Circolare n. 63/2013, con la quale sono state adottate le Linee guida per la valutazione comparativa prevista dal d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82 - "Codice dell'Amministrazione Digitale"(CAD) per l'acquisizione del software da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

La Circolare, indirizzata alle pubbliche amministrazioni elencate nell'art. 2, comma 2 del d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82 che devono acquisire prodotti e soluzioni software da utilizzare nell'ambito dei propri compiti istituzionali, illustra le modalità e i criteri per l'effettuazione della valutazione comparativa delle soluzioni, attraverso l'esposizione di un percorso metodologico e di una serie di esempi.

L'art. 68 del CAD dispone che le Amministrazioni debbano procedere ad acquisire i software necessari allo svolgimento della propria attività, dopo aver effettuato – secondo modalità e criteri definiti dall'Agenzia per l'Italia Digitale – una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico, tra le differenti soluzioni disponibili (software sviluppato per conto della PA, riuso, software libero, cloud computing, software proprietario).

D'ora in avanti, dunque, per l'approvvigionamento del software gli Enti dovranno: definire le proprie esigenze, identificando i requisiti (funzionali e non) dei programmi da acquisire; ricercare le soluzioni; confrontare le soluzioni "eleggibili". Nell'ambito di tale processo, è richiesto alle Amministrazioni di preparare una vera e propria griglia di valutazione, sulla base dei criteri di valutazione definiti dal legislatore (costo, livello di utilizzo di formati di dati e di interfacce di tipo aperto nonché di standard, garanzie del fornitore in materia di livelli di sicurezza, conformità alla normativa in materia di protezione dei dati personali, livelli di servizio). Solo dopo aver assegnato alle diverse soluzioni confrontate un punteggio su ciascuno dei criteri di valutazione, l'Amministrazione potrà determinare il risultato complessivo della valutazione.

Nel documento, è espressamente previsto (al punto 3.3.9) che nel caso in cui – all'esito della valutazione comparativa -  superino la soglia minima di accettabilità più soluzioni alternative, di cui una o più nelle categorie "software libero o a sorgente aperto" e/o "software in riuso", queste ultime dovranno essere preferite a soluzioni proprietarie, salvo che l'Amministrazione non ne motivi l'impossibilità.

In caso di dubbi, le Amministrazioni e le imprese potranno chiedere all'Agenzia per l'Italia Digitale di esprimere un parere, non vincolante, sul rispetto delle norme in materia di valutazione comparativa.

Scarica le Linee guida

Valenzano, 16 gennaio 2014

 


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