Tutte le notizie

« Indietro

WORLD ECONOMIC FORUM - GLOBAL RISKS 2015

C'è un tab dedicato alle tecnologie nella tabella dei 'global risks' inserita nelle prime pagine del rapporto 2015 a cura del World Economic Forum (Wef) sui Rischi Globali, cioè quegli "eventi o condizioni che, se accadono, possono causare un significativo impatto negativo per diversi Paesi o settori industriali nei prossimi 10 anni". I principali rischi tecnologici presi in considerazione e analizzati sono: l'improvviso guasto delle infrastrutture critiche informatizzate e delle reti; gli attacchi informatici su larga scala; la frode e il furto di dati  e infine l'uso improprio e l'abuso delle tecnologie, come la stampa 3D, l'intelligenza artificiale, la geo-ingegneria e la biologia sintetica che possono causare danni umani, ambientali ed economici.

 

Ovviamente la preoccupazione è maggiore per i conflitti tra gli Stati o gli eventi metereologici estremi, nella mappatura dei rischi globali presentata dal World Economic Forum, tuttavia il 2015 si differenzia nettamente dal passato, proprio per l'aumento dei rischi tecnologici, espressione di un mondo in cui le tensioni geopolitiche  si presentano in un mondo diverso da prima e le informazioni scorrono istantaneamente.

Il rapporto, suddiviso in tre parti (Global Risks 2015 - Risks in Focus - Good Practices on Risk Management and Risk Resilience) valuta la probabilità e l'impatto potenziale di ben 28 rischi globali, raggruppati in cinque categorie: rischi economici, ambientali, geopolitici, sociali e tecnologici. Sono esaminate anche le interconnessioni tra i diversi rischi e le possibilità di modificare il panorama di rischio a breve e medio termine.

Nell'ambito dell'innovazione tecnologica i maggiori fenomeni presi in considerazione sono legati all'uso del digitale e di Internet, anche perché il tema del governo dell'interconnessione è trasversale e diventa sempre più complesso.  Nelle smart city, invece, la diffusione pervasiva delle tecnologie è un nodo fondamentale e se è corretto attendersi trasporti migliori, un più alto livello qualitativo dei servizi e maggiori opportunità di vita sociale, dobbiamo essere consapevoli anche dei rischi connessi a questo scenario: un maggiore consumo energetico, preludio di un maggiore inquinamento, e la possibilità dell'aumento del divario tra le diverse componenti della popolazione, la parte più ricca e affluente da un lato e quella più a rischio di marginalizzazione, come anziani e disabili, dall'altro.

Il rapporto a questo proposito introduce il concetto di resilienza - la capacità di un sistema di adattarsi e sopravvivere a eventi esterni, anche di tipo fortemente traumatico, riuscendo a superarli senza degenerare - e la costruzione di comunità resilienti è indicata come una strada da perseguire. Ma il processo è  lungo e complesso e si realizza in tempi medi e lunghi. Un riferimento possibille è l'esperienza della Resilient America Roundtable,  un nuovo programma del National Research Council (NRC) e della National Academy of Sciences (NAS),  indicato espressamente nel rapporto, un approccio multistakeholder pubblico-privato che mette insieme esperti provenienti anche dal mondo accademico e scientifico. 

Tornando alle tecnologie, i cyber attack sono il rischio di gran lunga più imminente e il loro numero è atteso in aumento, anche a causa della diffusione del cloud che porta grandi quantità di dati in rete. Solo per gli  Stati Uniti, il danno di tali attacchi è stimato in circa 100 miliardi di dollari ogni anno. Anche la diffusione dell'internet delle cose (IoT) è un elemento di fragilità del sistema. Furti di dati personali contenuti in oggetti ad alta pervasività tecnologica, ormai ampiamente diffusi e con cui interagiamo giornalmente, sono sempre più probabili, se non si adegua il sistema di sicurezza delle infrastruture. Le nuove tecnologie, insomma, internet e le innovazioni emergenti, non potranno darci i loro frutti migliori se non si concordano a livello internazionale meccanismi di regolamentazione condivisi.

La sfida fondamentale sarà dunque sviluppare la governance globale delle tecnologie - sulla quale il rapporto, al momento,  nutre forti preoccupazioni - per consentire lo sftuttamento dei benefici che da esse ne derivano, evitando il loro uso improprio e prevenendo eventuali conseguenze negative. Quello che occorre fare è anticipare i problemi, sviluppare cioè i contesti normativi adatti a salvaguardare lo sviluppo, l'amministrazione e la gestione dell'innovazione, per il benessere globale, attrezzandosi ad affrontare per tempo eventuali nuovi rischi.

Occorre anche evitare che ciascun Paese percorra soluzioni nazionali, senza un'ottica generale e internazionale, e perciò il Wef propone di dare avvio a una iniziativa strategica e multistakeholder che coinvolga governi, imprese, società civile e comunità tecnica e si ponga il problema di un un approccio globale e organico alle tematiche della rete e del digitale.

Scarica il rapporto

Valenzano, 27 gennaio 2015

 


Tutte le notizie

Il portale di InnovaPuglia offre un quadro sull'innovazione ICT (Information Communication Technology) in Puglia. Per rimanere sempre aggiornati è possibile iscriversi  al portale e al servizio di distribuzione della newsletter e ricevere, direttamente sul proprio desktop, informazioni su servizi, linee guida, normative, gare, ed eventi. Buona navigazione. La Redazione

Calendario eventi

WIRED DIGITAL DAY 2020




Piano industriale 2015 - 2017

Archivio Newsletter e news

InnovaPugliaNews è la newsletter informativa a cura del Servizio Comunicazione di InnovaPuglia. Per ricevere la Newsletter direttamente sul tuo desktop è necessario iscriversi al portale. Se non sei già un utente registrato clicca qui. Per ricercare un numero precedente della newsletter o una notizia in particolare accedi alla pagina di archivio.

 Ricerca in tutto il portale 

Foto Video Slide