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ASSINFORM: ANTEPRIMA 2015-2016

 

Sono buoni i segnali che giungono dal mercato digitale italiano (informatica, telecomunicazioni e contenuti digitali) e la speranza è di recuperare entro la fine dell'anno le perdite cumulate nel biennio 2013-2014. 

Sono stati presentati ieri a Milano i dati del mercato digitale italiano (informatica, telecomunicazioni e contenuti digitali):  +1% nel 2015 e a una previsione annua 2016 del +1,5%. Un'apprezzabile inversione di rotta dunque, che lascia ben sperare.

"Il mercato digitale italiano, dopo anni di crisi, ritrova la crescita grazie alla spinta che è venuta dalle componenti più innovative - ha commentato  Agostino Santonipresidente di Assinform,  preentando  i dati sull'andamento del settore ICT, elaborati in collaborazione con NetConsulting3 - È cambiata la qualità della domanda,  ora più attenta alle potenzialità per innovare servizi, prodotti e processi, attraverso il ricorso al web, al cloud (+28,7%), all'IOT (+13,9%), alle nuove applicazioni in rete e in mobilità, all'uso dei big data."

È un mercato da 64.908 milioni di euro, in crescita, che cancella i cali dei due anni precedenti: Servizi ICT a 10.368 milioni di euro (+ 1,5%%); Software e Soluzioni ICT a 5.971 milioni di euro (+4,7%), Dispositivi e Sistemi a 16.987 milioni di euro (+0,6%), Contenuti Digitali e Digital Advertising a 8.973 milioni di euro (+8,6%). Unica eccezione, quella dei servizi di rete delle telecomunicazioni, che hanno continuato a subire il calo delle tariffe registrando una flessione del 2,4%.

 

Due questioni sono però ancora aperte e ostacolano lo sviluppo del settore: le regioni del mezzogiorno ancora in profondo ritardo sul digitale, con spese pro capite per impresa e consumatore spesso non superiori al terzo della media nazionale e le PMIle imprese tra i 10 e i 49 addetti che presentano ancora indici di digitalizzazione molto bassi. Anche la Puglia, da questo punto di vista se pur ben posizionata, si ritrova comunque nel quadrante in basso a sinistra del grafico, dimostrando che è ancora molto il lavoro da svolgere.

 

 

Sono queste le due sfide che bisogna affrontare per cogliere appieno le opportunità di crescita.  

Ultima questione: le competenze digitali. Esiste un gap tra domanda e offerta di profili specializzati nelle nuove tecnologie ICT e nei nuovi business digitali e nel contempo ci sono moltissimi posti di lavoro che non si riesce a coprire per mancanza di skill. Invece è necessario introdurre nelle imprese chi sappia analizzare il business e la sua trasformazione digitale e contemporaneamente capire come accompagnare la trasformazione professionale contro l'obsolescenza delle competenze. 

"Per questo urgente intervenire sul sistema della formazione, andando a vedere non solo le modalità di funzionamento della scuola o le metodologie didattiche ma anche i contenuti - ha concluso Santoni - senza aver paura del dialogo tra mondo dell'istruzione e mondo dell'impresa".

Per approfondimenti vai al sito Assinform 

Valenzano, 16 marzo 21016

 


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