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9 MILIARDI DI INVESTIMENTI UE PER LA BANDA LARGA

Un piano di investimenti pubblico-privati in reti a banda larga e servizi per raggiungere gli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea.

In realtà l'intero meccanismo, denominato Connecting Europe Facility (CEF) è stato progettato per promuovere la crescita,  l'occupazione e la competitività attraverso investimenti mirati in infrastrutture europee e ha un bilancio che arriva fino a 50 miliardi di euro, da spendere tra il 2014 e il 2020, nei settori dei trasporti e dell'energia, oltre che della banda larga e dei servizi digitali.

Per le reti a banda larga veloci e molto veloci e per i servizi digitali paneuropei la spesa prevista, in misure che coniugano investimenti pubblico-privati, è di 9,2 miliardi di euro che potrebbero stimolare a loro volta investimenti per oltre 50 miliardi di euro, interessare 45.000.000 famiglie e più di 100 milioni di europei,  giocando un ruolo chiave per l'incremento della competitività complessiva dell'Europa, la realizzazione del mercato unico digitale, la creazione di nuovi posti di lavoro e il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea.

L'Agenda digitale fissa, come obiettivo al 2020, l'accesso alla banda larga per tutti ad una velocità di almeno 30 megabit al secondo (Mbps), con almeno il 50% delle famiglie abbonate che navigano a velocità superiori a 100 Mbps e i servizi resi possibili dalla banda larga veloce e ultraveloce sono fondamentali per aumentare la produttività e la competitività sui mercati mondiali e per la creazione di posti di lavoro (2,6 posti di lavoro creati per ognuno perso, investendo in tecnologie dell'informazione e della comunicazione). McKinsey & Società stima, ad esempio, che un aumento di un punto percentuale nella penetrazione della banda larga delle famiglie, fornisce una spinta al prodotto interno lordo di un paese che va da 0,9 al 1,5 per cento (vedi nostra notizia ndr).

Il CEF digitale prevede di sostenere anche servizi in cui è fondamentale l'interoperabilità delle infrastrutture e il collegamento dei sistemi nazionali. I servizi paneuropei previsti dal CEF, come le cartelle cliniche elettroniche, l'identificazione elettronica e gli appalti elettronici (eHealth, eID, eProcurement)  permettereanno di risparmiare ulteriori risorse, in un momento in cui l'economia dell'Unione ne ha un estremo bisogno. Solo dall'eProcurement si potrebbe risparmiare fino a 100 miliardi di euro all'anno e  250 dall'uso del cloud computing.

Per questi motivi la Commissione europea ritiene il progetto basilare per il prossimo quadro pluriennale finanziario (QFP) 2014-2020 e la proposta, presentata al Parlamento e al Consiglio europeo,  dovrebbe essere adottata prima della fine del 2013. (i.cam)

Scarica la brochure "Connecting Europe Facility" (3,9MB)

Valenzano, 2 ottobre 2012


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