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DA GENNAIO 2013, OPERATIVO IL CENTRO EUROPEO PER LA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ INFORMATICA.

Solo il 50% degli europei prende misure efficaci per proteggersi dalla cyber-criminalità. I dati dell'indagine di Eurobarometro sulla sicurezza informatica, la privacy e i pagamenti.

 

È coinciso con la giornata in cui gli esperti mondiali di cyber-sicurezza hanno lanciato l'allarme per un attacco del virus DNS Charger sui circa 277 mila computer nel mondo (26.500 in Italia) il lancio, da parte della Commissione europea, dei risultati dell'indagine di Eurobarometro sulla sicurezza informatica, la privacy e i pagamenti.

L'indagine raccoglie i risultati della opinione pubblica sul tema della sicurezza informatica e ha coinvolto 26.593 persone nei 27 Stati membri, intervistate nel periodo 10 - 25 marzo del 2012.  L'analisi prende in esame la frequenza e il tipo di utilizzo di Internet dei cittadini europei, analizzando la loro opinione e fiducia nelle transazioni on line, la loro consapevolezza ed esperienza di crimini informatici, deducendone il livello di preoccupazione.

Dall'indagine si evince che l'89% degli utenti di internet evita di fornire informazioni personali online e il 74% ritiene sia aumentato il rischio di reati informatici. Ma forse il dato preoccupante è che il 12% degli internauti europei ha già subito frodi informatiche e l'8% è stato vittima di furto di identità e, in ogni caso il 53% di essi non ha cambiato nessuna password online nell'ultimo anno e, complessivamente, solo il 50% degli europei prende misure efficaci per proteggersi dalla cyber-criminalità.

Su questo tema la Commissione europea ha recentemente proposto di istituire l'European Cybercrime Centre per proteggere i cittadini e le imprese. Il centro sarà il punto focale della lotta contro la criminalità informatica in Europa e si concentrerà su attività quali la frode on-line, che coinvolge carte di credito e credenziali bancarie, e il furto di identità online. Temi di interesse saranno anche lo sfruttamento sessuale infantile e gli attacchi alle infrastrutture critiche dell'Unione (vedi nostra notizia ndr).

L'indagine in Italia ha interessato 1.037 persone intervistate nel periodo di riferimento (10 - 25 marzo 2012). Rispetto alla media europea, in Italia si registra una percentuale più alta di persone che non accedono mai ad internet (34% a fronte del 29%) e un numero più alto di persone che vi acceono dalla postazione di lavoro (52% a fronte del 39%). L'acquisto di beni e servizi  e le operazioni bancarie on line sono ancora accompagnate da remore, con una spiccata preferenza a condurre tali operazioni di persona, ma paradossalmente i valori che indicano l'uso di strumenti protettivi in rete registrano percentuali sensibilmente inferiori alla media europea. C'è complessivamente  una minore consapevolezza del cyber crimine, ma quando si scende nel dettaglio i dati riportati dall'indagine in Italia non si discostano di molto da quelli delle interviste in Europa.

Dunque, se la gran parte degli utenti di internet in tutta l'UE dice di non avere fiducia nelle proprie capacità di utilizzare Internet per cose come l'online banking o l'e-commerce, al tempo stesso, la maggioranza di essi non ha provveduto a mettere in essere provvedimenti efficaci di protezione.negli ultimi 12 mesi. Dall'indagine si evince un chiaro legame tra l'essere informati e sentirsi sicuri on-line. Più della metà di coloro che si sentono sicuri delle loro capacità di utilizzo di internet sono anche bene informati. Il fenomeno è comunque rilevante e più di un terzo degli utenti dice di aver ricevuto una e-mail truffa o di aver subito altri tipi di criminalità informatica. Non solo c'è preoccupazione per la sicurezza informatica, ma si ritiene anche che il rischio sia aumentato nell'ultimo anno.

Tuttavia, i risultati dell'indagine suggeriscono di lavorare sulla diffusione delle informazioni per  un maggior livello di conoscenza della criminalità informatica che avrà come conseguenza un maggior uso dei servizi in rete e a una maggiore capacità di reazione al cyber crimine. (i.cam)

Scarica il testo dell'indagine

Scarica i dati relativi all'Italia

Vai al sito di Eurobarometro e di Public Opinion (UE)

Valenzano, 10 luglio 2012


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