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3° OSSERVATORIO ICT NELLA PA 2016


 

Nel 2015, la spesa Ict complessiva della PA (informatica e telecomunicazioni) è tornata a crescere dopo anni di calo continuo e costante ed è risultata pari a 5.571 milioni di euro (+0,5%). Fa da traino l'informatica (3.456 milioni, +1,6%), mentre le telecomunicazioni continuano a contrarsi per effetto di una pluralità di fattori.

L'inversione del trend di spesa nel 2015 è dovuto in particolare alla sanità (1.163 milioni, in aumento del 2,8%), la Scuola e l'Università (358 milioni, +2,5%), la PA Centrale (2.625 milioni, +0,2%) ma non le Regioni (730 milioni esclusa la Sanità, in calo dello 0,5%) e maglia nera le amministrazioni locali (Comuni, Province e Comunità montane, 695 milioni in flessione dell'1,9%).

Sono queste le principali evidenze rilevate dall'Osservatorio realizzato da Assinform con NetConsulting cube e Osservatorio Netics in collaborazione con l'Agenzia per l'Italia Digitale e con il sostegno di Consip, InfoCamere, Poste Italiane e Tim e presentate ieri a Roma nel Convegno di presentazione del 3° Osservatorio ICT nella Pubblica Amministrazione

L'edizione 2016 ha analizzato lo stato dell'arte dell'informatizzazione della PA, in continuità con la precedente edizione, ma guardando anche le principali evoluzioni della Digital Transformation e considerando gli elementi di novità intervenuti recentemente:

  • Lo schema di decreto legislativo di modifica del Codice dell'Amministrazione Digitale previsto dalla riforma della Pubblica Amministrazione;
  • Il nuovo Codice degli Appalti pubblici e delle concessioni che disciplina Il tra l'altro, in modo più aderente alle esigenze dei servizi la materia;
  • Le disposizioni della legge di stabilità 2016 riguardanti l'efficienza della spesa pubblica per gli investimenti in innovazione tecnologica e la definizione del Piano Triennale dell'AGID;
  • La Strategia per la crescita digitale 2014-2020 che definisce le policies dell'innovazione italiana nei principali ambiti di intervento tra i quali la sanità, la scuola, Italia login, SPID, Smart cities, fatturazione elettronica, ecc.

APPROFONDIMENTO

L'analisi ci parla di Sanità, scuola e università che ripartono, mentre conferma i dubbi sulla capacità della PA Centrale di tenere il passo della trasformazione digitale. Per ciò che attiene le Regioni il trend in calo si ricollega solo in parte all'evoluzione delle procedure d'acquisto e riconferma uno scenario profondamente diviso tra le quattro regioni che esprimono il 46% della spesa Ict complessiva e il resto dell'Italia che si divide la restante metà.

La spesa corrente assorbe il 73% della spesa Ict nelle Regioni, l'86% nella PA Locale e il 56% nella Sanità e nella Scuola, a discapito della spesa per investimenti scesa nel 2015 in tuttio i settori, tranne che scuola e sanità.

L'avanzamento della digitalizzazione della PA presenta ovunque luci e ombre e anche le Regioni si inseriscono nello stesso trend e non tutte hanno lo stesso passo.  Per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche, emergono: una buona diffusione degli strumenti base (Pc, accessi Internet, strumenti di Tlc) in tutte le Amministrazioni e una copertura applicativa oramai quasi totale per le funzioni interne.  Il livello di aggiornamento delle applicazioni appare migliorato, ma sempre in carenza di standardizzazione. Le più grandi infrastrutture IT sono ancora frammentate in più data center. Il cloud computing interessa sempre più, soprattutto per il versante applicativo e per l'opportunità di migrare su piattaforme standardizzate, più evolute e con costi di manutenzione ridotti. 
 
La Puglia non compare nella parte alta di nessun grafico, se pur è compresa tra le Regioni che stanno sperimentando il Fascicolo Sanitario Elettronico.
 

"Nel 2015 c'è stato un primo passo, ma timido in rapporto ai fabbisogni e ai benefici che l'innovazione può apportare nelle città, nei comuni, ne sud – ha affermato Agostino Santoni, presidente Assinform – occorre accelerare concentrandosi sulle componenti del Piano per la Crescita Digitale a maggiore impatto: rapida diffusione dello Spid, sviluppo di altre piattaforme digitali a partire da cultura e turismo, razionalizzazione dei Data center (ce ne sono 11 mila nel paese) e cloud". 

Scarica la presentazione dei dati 

Per ulteriori approfondimenti http://www.assinform.it/In-Evidenza/Convegno-Di-Presentazione-Del-3-Osservatorio-ICT-Nella-Pubblica-Amministrazione.kl

Valenzano, 14 luglio 2016

 


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